FELTRE (BELLUNO) - «Gestione dei conti da parte dell’Amministrazione comunale improvvisata e poco trasparente: non riusciamo a capire come mai abbia deciso di alzare le tasse per poi andare a rinegoziare i mutui nascondendo tutto non solo ai consiglieri comunali ma soprattutto ai cittadini». È dura la presa di posizione dei gruppi di opposizione Partito Democratico, Idea per Feltre, Cittadinanza e Partecipazione e Sinistra Feltrina che ieri, in occasione di una conferenza stampa, sono entrati nel merito di una ratifica di una delibera di giunta che passerà in consiglio comunale lunedì sera e centrata proprio sul tema della rinegoziazione dei mutui che l’amministrazione Fusaro ha deciso di fare.
Opportunità mancata
A fine marzo il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione del Comune di Feltre in cui si è preso atto che l’Amministrazione comunale ha deciso di aumentare le tasse, e in particolare i scaglioni dell’Irpef, per far fronte ai maggiori costi delle bollette e del personale. «Dopo quella seduta consiliare abbiamo scoperto che l’Amministrazione comunale aveva eseguito un’altra manovra sui conti, ossia la rinegoziazione dei mutui – spiega il consigliere Adis Zatta -. Una rinegoziazione concessa dal governo centrale di cui l’Aministrazione comunale era a conoscenza ben un mese prima rispetto al consiglio comunale di fine marzo». Il 27 febbraio è infatti arrivato in comune un documento elaborato dall’Anci nazionale in cui, a pagina 5, si spiega che la somma derivante dalla rinegoziazione dei mutui può essere utilizzata proprio per far fronte ai maggiori costi energetici che gli enti locali hanno dovuto fronteggiare in quest’anno di difficoltà. «Ci troviamo insomma in una situazione in cui il governo ha previsto una serie di dispositivi per intervenire nei bilanci per far fronte al caro energia – rincara la dose il consigliere Alessandro Del Bianco – ma l’amministrazione ha preferito alzare le tasse piuttosto che utilizzarli. Il tutto senza nessuna condivisione, né del consiglio comunale né dei capigruppo». La rinegoziazione, in termini di numeri, ha portato nelle casse comunali 290mila euro che genererà nei primi due anni benefici per il comune ma poi avrà un maggior costo all’anno, per i successivi 20, di 15mila euro.
L'attacco al presidente
La mancata condivisione è uno dei punti su cui la minoranza punta il dito. «Siamo rimasti delusi – sottolinea la consigliera Carla Cassol – che ancora una volta il consiglio comunale non sia stato interpellato. Ancora una volta ci troveremo a ratificare una decisione già assunta dalla giunta». Ma la minoranza apre ancor di più gli orizzonti ricordando che nel 2020 è stato deciso di fare una rinegoziazione dei mutui per fronteggiare l’emergenza Covid. Come spendere queste risorse però è stato un percorso di condivisione fra tutti i gruppi, maggioranza e minoranza insieme. E l’allora consigliere comunale e oggi presidente del consiglio Ennio Trento aveva ribadito che tali risorse fossero destinate solo all’emergenza. Lo stesso Trento che invece oggi «non ha battuto un colpo nonostante sia una situazione emergenziale legata al caro bollette, come detto dall’amministrazione stessa» chiosa il consigliere Perenzin.
La gravità
Secondo Perenzin, la gravità di questa situazione è il fatto che «l’amministrazione comunale ha taciuto ai cittadini, in sede di approvazione del bilancio di previsione, la possibilità di rinegoziare i mutui. Se decidi di alzare le tasse devi spiegare che quella è l’unica possibilità, oppure ti assumi le tue responsabilità e spieghi perché hai deciso di fare sia l’uno che l’altro». Perenzin poi si toglie un sasso dalla scarpa: «è stata fatta passare l’idea che il bilancio ereditato era in sofferenza ma i numeri dicono una cosa diversa: la cassa in parte corrente del bilancio 2022 si è chiusa con un attivo di 390mila euro».