ARSIÈ - Il Comune salverà i cavalli destinati al macello: dopo l’aggiudicazione avvenuta nei giorni scorsi i passaporti dei 4 capi su cui c’era scritto “destinazione macello” verranno cambiati prima della consegna alla nuova proprietaria. «I cavalli - si impegna il sindaco Luca Strappazzon - usciranno dalla struttura presso cui sono ospitati e consegnati alla persona che li ha acquistati solamente quando sui loro documenti sarà registrata la destinazione: non Destinati alla Produzione Alimentare, cosa che richiede qualche giorno in più a causa di tempi tecnici non modificabili». Il primo cittadino spiega di aver detto, a voce, prima dell’asta pubblica che si è tenuta il 25 marzo scorso a Torri di Quartesolo, nel Vicentino, che il Comune li avrebbe consegnati solo una volta accertato che non sarebbero andati al macello. Un modo di scoraggiare subito eventuali malintenzionati presenti.
IL CASO
Gli animali, 10 equidi, erano stati sequestrati l’autunno scorso dai carabinieri forestali perché erano stati lasciati in libero pascolo ed erano vaganti.
LE CARTE
Quelle colonne in cui viene descritto il lotto sono state redatte sulla base dei passaporti degli animali, preparati all’epoca dal proprietario precedente: gli unici a disposizione. Dopo l’asta ci sono 6 mesi di tempo in cui è vietata la macellazione, in questo periodo il Comune preparerà i nuovi passaporti in cui, come assicurato dal sindaco, verrà scritto espressamente che gli animali non sono macellabili. Una cosa detta oralmente anche prima della gara, ma che, al momento, non risulta da nessuna carta.
LE REAZIONI
La notizia della destinazione macello scritta sui passaporti di 4 animali ieri ha scatenato diverse reazioni e commenti su Facebook. Il sindaco a margine della notizia che 4 cavalli andranno al macello ha precisato sui social che «si tratta di una deduzione errata a causa di quello che compare ancora sui documenti originali. Vigileremo sui cavalli e non usciranno dalle nostre mani senza la stampigliatura “NON DPA” (non destinati alla produzione alimentare ndr) sui loro passaporti».