Piano regionale anti-alluvione nell'area industriale di Paludi

Martedì 16 Febbraio 2021 di Lauredana Marsiglia
Il torrente Rai nella zonda industriale dell'Alpago, la seconda per importanza in provincia di Belluno

ALPAGO - Sarà la Regione Veneto a gestire l’intera rete idraulica che attraversa l’area industriale dei Paludi, la seconda per importanza in provincia. Il torrente Rai, di competenza del Genio Civile, e la serie di canali immissari (gestiti dai Servizi forestali) rappresentano una costante minaccia in caso di forti precipitazioni. Più volte le esondazioni hanno fermato la produzione di interi stabilimenti, con danni pesantissimi. Le quattro idrovore acquistate ancora negli anni ‘90 dal Consorzio degli industriali per limare i danni alluvionali, passeranno alla Regione che avrà modo di controllare i flussi anche in base al livello del lago e alle previsioni meteo che daranno le indicazioni fondamentali per agire in modo preventivo.
MANUTENZIONI 
«Stiamo solo aspettando che l’Unione montana ci trasferisca la gestione delle idrovore attraverso la stipula di una convenzione - spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin -. Nei giorni scorsi abbiamo fatto anche un incontro con l’Enel in quanto gestore del lago dove si immette il Rai. Sarà quindi fondamentale lavorare assieme posto che, nell’attivare l’eventuale Unità di Crisi, Enel e Autorità di bacino sono già soggetti presenti». La manutenzione del Rai e dei suoi affluenti è fondamentale, ecco perché un’unica regia sarà fondamentale per ottimizzarne la gestione. Sul tema, Bottacin ha avuto anche un confronto con un luminare di idraulica, l’ingegner Luigi D’Alpaos.
PROTEZIONE CIVILE
La decisione di accentrare è stata presa in una recente riunione. «Insieme anche alle strutture regionali del Genio civile e dei Servizi forestali – spiega l’assessore - abbiamo fatto il punto della situazione, suddividendo i compiti tra i vari soggetti preposti. Come Regione ci siamo anche assunti l’onere di definire un percorso per prenderci in carico la gestione degli impianti idrovori localizzati nell’area. Questo ci consente, integrando la nostra attività regionale con quanto previsto dal piano di Protezione Civile di Alpago, di garantire la massima efficacia in caso di eventi alluvionali che nessuno si augura ma possono essere sempre dietro l’angolo». «L’intera zona è di assoluto rilievo strategico per il territorio - conclude Bottacin - tant’è che nei giorni immediatamente successivi all’alluvione di inizio dicembre abbiamo da subito avviato interventi per oltre 900mila euro che sono ora in fase di svolgimento avanzato. Ovviamente il nostro lavoro non si ferma a questo: abbiamo già in programmazione ulteriori interventi di più ampio respiro per un valore di diversi milioni di euro. Nel frattempo puntiamo sul consolidamento delle manutenzioni».
 

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