Bottacin-Lega, un ostacolo da 19 milioni sulla via della pace

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Angela Pederiva
Bottacin-Lega, un ostacolo da 19 milioni sulla via della pace

VENEZIA - Venerdì si terrà il faccia a faccia tra l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin e il segretario veneto Alberto Stefani.

L’incontro è considerato decisivo per il futuro politico del bellunese, da tempo in crisi con la Lega e corteggiato da Forza Italia, soprattutto perché sarà preceduto da un appuntamento ritenuto cruciale per le sue valutazioni, qual è la seduta della commissione Urbanistica in calendario per giovedì. All’ordine del giorno ci sarà infatti il parere alla delibera con cui la Giunta ha disciplinato il riparto dei proventi derivanti dall’energia idroelettrica: un’eventuale modifica che penalizzasse la provincia di Belluno, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso.


IL TESTO
In ballo ci sono i soldi previsti dalla legge regionale del 2020, voluta dallo stesso assessore all’Ambiente. Il testo prescrive ai titolari e agli esercenti delle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico di fornire alla Regione, annualmente e gratuitamente, una quota di energia pari a 220 chilowattora per ogni chilowatt di potenza nominale media, o in alternativa di monetizzare la fornitura, permettendo così all’istituzione di destinare l’incasso alle case di riposo e alle famiglie in difficoltà con il pagamento delle bollette. La seconda opzione è quella tecnicamente più semplice ed è stata scelta per il secondo anno consecutivo, tanto che lo scorso 20 novembre Palazzo Balbi ha approvato «con voti unanimi e palesi» la proposta di Bottacin di confermare i criteri di ripartizione già utilizzati. Stando a questo schema, a Belluno andrebbe il 100% di quanto è dovuto dai gestori di quel territorio. Invece alle altre province va finirebbe 60% dei rispettivi gettiti e il restante 40% sarebbe suddiviso fra loro sei in proporzione alla popolazione residente: a Padova il 19,96%, a Rovigo il 4,96%, a Treviso il 18,89%, a Venezia il 18,17%, a Verona il 19,75% e a Vicenza il 18,27%. 
Complessivamente si tratta di un “tesoretto” di circa 28 milioni, di cui 19 riservati a Belluno, in quanto è un’area montana attraversata da ben 20 delle 29 grandi derivazioni idroelettriche soggette all’obbligo (15 da sola e 5 in condivisione con Treviso o Vicenza), oltre che da 4 delle 5 centrali che in questo momento sono fuori dal conto, poiché sono strutture interregionali che richiedono gli accordi con il Trentino e il Friuli Venezia Giulia.


LA TENSIONE 
Lo scorso anno era filato tutto liscio: la commissione Urbanistica aveva dato parere favorevole a maggioranza alla delibera di Bottacin. Invece questa volta le acque sembrano agitate sul Canal Grande. La presidente leghista Silvia Rizzotto avrebbe infatti lanciato l’idea di rivedere il meccanismo, a margine dell’ultima seduta pre-natalizia lo scorso 21 dicembre, quando c’era già stata tensione nella Lega per la sua proposta di cambiare lo schema di riparto dei contributi destinati ai distaccamenti del vigili del fuoco volontari. Bottacin aveva indicato una distribuzione uguale per tutti, gradita ai vertici del corpo, mentre Rizzotto aveva suggerito di differenziarla in base agli interventi. In seguito la Giunta avrebbe cercato un compromesso, però lo strappo è stato vistoso. 
Di questa nuova iniziativa non è rimasta traccia a verbale, ma il 4 gennaio l’assessore se n’è lamentato pubblicamente sul Corriere delle Alpi: «Il principio del 100% a Belluno viene messo in discussione dal mio partito, cosa che non accade a Sondrio e Verbania». Oltretutto i consiglieri del Partito Democratico hanno colto al volo l’occasione per attaccare la forza trainante della maggioranza: «Da anni chiediamo che l’autonomia di Belluno non resti sulla carta», hanno detto Jonatan Montanariello e Francesca Zottis; «Un film già visto: sarebbe un nuovo tradimento», ha rincarato Andrea Zanoni. Resta da capire se Rizzotto confermerà questa intenzione. In quel caso sarebbe difficile immaginare gli altri esponenti leghisti nell’atto di avallare un clamoroso sgarbo alla specificità bellunese. Ma nel clima avvelenato di questo periodo, potrebbe bastare la sola ipotesi a spingere Bottacin verso i lidi azzurri.
 

Ultimo aggiornamento: 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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