Belluno. Albero di Natale realizzato con 180 paia di sci dalla collezione di Tonino Zampieri, scomparso in un incidente in montagna

Lunedì 25 Dicembre 2023 di Claudio Fontanive
Tonino Zampieri, l'albero fatto di sci

BELLUNO - Un maestoso albero di Natale adornato con 180 paia di sci, fa bella mostra di sè in questi giorni di festa a Levego. All'originalità di Levego si contrappone la classicità del Quirinale dove fa bella mostra di sé un abete del Cansiglio. L'albero di sci è stato ideato e realizzato dagli amici di Tonino Zampieri e installato proprio nei pressi dell'abitazione della famiglia di quest'ultimo, noto collezionista di sci scomparso in un incidente in montagna oltre due anni fa. La figlia Chiara e la moglie Francesca Vignolle custodiscono attualmente circa 4500 paia di sci d'epoca, che Tonino è riuscito a raccogliere in pochi anni con l'obiettivo di realizzare il sogno di un museo dello sci, magari per ogni disciplina.

E parte di questo sogno qualche giorno fa è diventato realtà, grazie alla sinergia fra la famiglia Zampieri e la Marcialonga: nel 2020 infatti lo stesso collezionista, in compagnia della consorte, si era recato a Cavalese proprio in occasione della gloriosa gara di sci di fondo, che annovera ogni anno oltre 7000 concorrenti, con l'idea di creare un'esposizione dedicata agli sci stretti "vintage".

Ebbene proprio Angelo Corradini e Davide Stoffie, rispettivamente presidente e segretario generale della manifestazione sportiva, sono scesi proprio in questi giorni a Levego con due furgoni, che hanno ospitato le 500 paia di sci che la famiglia Zampieri ha voluto donare loro. Sci della seconda metà del 900 e più attuali, che anzitutto verranno inseriti nel "registro degli sci storici" di Marcialonga, con l'obiettivo prossimo di realizzare uno spazio espositivo fisso in cui gli stessi possano essere adeguatamente collocati. Ma se il fondo ha "trovato casa" restano le migliaia di sci da discesa e sci alpinismo che attendono una nuova vita, e dopo la recente donazione di 1600 paia di sci alpino al Comune di Belluno, spunta una nuova idea. «Mio padre - afferma Chiara - collezionava sci e attrezzature come scarponi, racchette e attacchi, non per tenerle nei fienili ma per creare una memoria storica che potesse incuriosire e appassionare, ed era riuscito a realizzare però solo metà del progetto, il resto spetta a noi. Stiamo pensando a un museo in un punto strategico, che abbiamo ipotizzato fra Belluno e Cortina; lì, anche in vista delle prossime Olimpiadi, si potrebbe creare un interessante parallelismo fra gli attrezzi per lo sci che raccontano la storia del nostro territorio, e l'innovazione attuale e futura». 

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