AGORDO (BELLUNO) - Nuove condanne ieri, martedì 23 gennaio, in tribunale per Amine Bendaoud, il 25enne di origine marocchina che abita a Agordo, attualmente detenuto a Baldenich: altri 10 mesi di reclusione. Il giovane sta scontando due anni per l’accusa di violenza sessuale, dopo aver palpeggiato una carabiniera: una donna in divisa, in pattuglia con un collega, che lo aveva fermato per un controllo. Il fatto accadde ad Agordo nel marzo del 2023 quando avrebbe toccato la donna in divisa e finì in manette. Da allora è in cella, già giudicato con rito abbreviato che si è concluso nel luglio scorso con condanna di 2 anni.
I NUOVI PROCESSI
Ma quei fatti, ormai cristallizzati con una sentenza, non erano oggetto dell’udienza di ieri. In tribunale a Belluno Amine era rappresentato dall’avvocato Enrico Rech che lo ha assistito in due processi.
LA VIOLENZA
Nulla a confronto di quanto fece il 10 marzo 2023 quando avvenne il caso di violenza alla carabiniera. Quella sera ad Agordo Amine non avrebbe dovuto essere fuori, essendo sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Finì in manette per tre reati: violazione delle misura, resistenza a pubblico ufficiale e violenza sessuale. In particolare quest’ultima accusa scattò quando aggredì la carabiniera spuntandole in faccia, poi imprecando contro di lei e con gesti improvvisi e repentini, palpeggiandola sulla coscia sinistra e sul sedere. Il giudice ha valutato la violenza sessuale nell’ipotesi più lieve sentenziando 2 anni di reclusione e da allora è a Baldenich. A marzo c’è l’udienza di fronte al Tribunale di Sorveglianza per ottenere una misura diversa.