Il comandante della Polizia locale molestato alla festa di Armani: «Mi hanno palpato il sedere più volte»

Lunedì 4 Settembre 2023 di Alda Vanzan
Il post di denuncia su Facebook del comandante dei vigili

VENEZIA - «Sì, mi hanno palpato il sedere alla festa di Armani. Più volte. E non volendo fare scenate, per il contesto e per rispetto della divisa che indosso, ho alzato i tacchi e me ne sono andato. Ma adesso posso dire che capisco cosa prova una donna quando viene molestata». Marco Agostini, comandante generale del corpo di polizia locale di Venezia, l’ha scritto ieri su Facebook e l’ha confermato al Gazzettino. «Ho scritto il post più che altro per solidarizzare con le donne che subiscono atti del genere, adesso che l’ho provato personalmente, so cosa vuol dire».

Agostini sabato sera tra gli invitati alla sfilata di Giorgio Armani all’Arsenale, assieme al sindaco del Comune di Venezia Luigi Brugnaro, all’assessore Simone Venturini, all’amministratore unico di Vela Piero Rosa Salva. L’invito richiedeva il black tie che, nel caso di un esponente delle forze di polizia, consiste non nello smoking, ma nell’alta uniforme. E con quella il grand’ufficiale Marco Agostini, 62 anni, già direttore generale del Comune, si è presentato all’Arsenale per l’esclusivo evento con cui lo stilista Giorgio Armani ha voluto omaggiare la città. La prima parte della serata, quella della sfilata, si è svolta normalmente: i posti erano assegnati, il pubblico selezionatissimo, i controlli accurati. Le molestie sono avvenute quando gli invitati hanno lasciato la Tesa numero 89, quella appunto della sfilata, e si sono spostati nella terza Tesa, la numero 91, dove era stato allestito il bancone bar, la consolle per la musica, alcuni divanetti (pochissimi e tutti occupati) e dove venivano serviti i finger food.

E dove, inevitabilmente, c’è stata non poca ressa: finita la sfilata, infatti, erano state invitate anche altre persone, in lista c’erano ben 700 ospiti. Inevitabile la calca. «È stato lì, al cocktail, che mi hanno palpato il sedere», racconta il comandante Agostini.

IL RACCONTO

Una volta tornato a casa, ha raccontato tutto sulla sua pagina Facebook. Ha scritto: «Dovevo arrivare a quasi 63 anni per comprendere cosa prova una donna molestata quando gli palpano il sedere. Io per interrompere la cosa ho scelto di allontanarmi velocemente dall’evento a cui partecipavo sempre mantenendo il sorriso sulle labbra e di non fare una piazzata solo per rispetto della divisa che indosso, ma la tentazione è stata forte».

Poi, al telefono, ha spiegato meglio cos’è successo: «È stato durante il cocktail, ero con il sindaco e altri, stavamo parlando, tutt’attorno la calca era notevole quando ad un certo punto mi hanno palpato il sedere». La reazione? «La prima volta ho fatto finta di niente, pensavo a un errore». Perché ce ne sono state altre? «Una seconda, su cui ancora ho sorvolato. E poi un’altra e un’altra. In tutto cinque». Ha idea di chi sia stato? «La ressa era tanta, ma sono quasi sicuro di un ragazzetto, un ventenne». Sempre lo stesso? «Direi di sì». E non ha reagito? «La tentazione era forte, ma, come ho scritto, per rispetto della divisa che indosso, ho deciso di non fare piazzate». Era in divisa alla festa di Armani? «Indossavo quella che si dice divisa di gala con i gradi e le spalline». Ha parlato con nessuno? «Lì per lì no, mi dispiace di essermi allontanato senza dare spiegazioni, stavo parlando con il sindaco e altre persone, ma non potevo tollerare altro e non volevo fare scenate, quindi non restava che andarsene». Però l’ha scritto sui social: perché? «Per esprimere solidarietà alle donne, l’intento era solo questo. Adesso ho capito cosa prova una donna quando viene molestata, quando le palpano il sedere. L’ho capito solo ora e alle donne va tutta la mia solidarietà».

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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