Acc, uno spiraglio da Pozza: «Mercato pronto ad assorbire i lavoratori»

Sabato 23 Ottobre 2021 di Davide Piol
Acc di Valbelluna
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BORGO VALBELLUNA - «Con la carenza di manodopera che c'è potrebbero essere assorbiti dalle altre aziende, ma». Il riferimento di Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno, è agli oltre 300 lavoratori dell'Acc.

Il Ministero dello Sviluppo ha aperto un secondo giro di asta pubblica per trovare un acquirente interessato a salvare l'azienda zumellese ma potrebbe non essere così semplice dal momento che i tempi sono molto ristretti. L'asta infatti si chiuderà tra meno di un mese (il 20 novembre). Serve un piano b e le aziende intorno potrebbero risultare un buon compromesso. C'è un però. «Sarebbe un danno ha spiegato Pozza perché si perderebbe una realtà importante del territorio, l'ultimo produttore rimasto di compressori». Eppure tenerla in vita, secondo il presidente della Camera di Commercio, aiuterebbe fino a un certo punto: «Sappiamo che è anti-economico. Purtroppo, farlo in Cina e in Romania ha tutto un altro costo che farlo qua. Ad ogni modo con la richiesta di manodopera che c'è adesso i lavoratori non sarebbero sulla strada».

I TIMORI

Ormai non ci sono alternative. Se l'asta andrà deserta, per la seconda volta, il Commissario Straordinario dovrà convertire la procedura di amministrazione straordinaria in procedura di fallimento e decretare la chiusura dello stabilimento. Sempre di aziende si è parlato ieri, al Teatro Comunale, durante la consegna dei Premi del Concorso della Fedeltà al Lavoro e del progresso Economico, del Premio Innovazione Sociale e Sviluppo Sostenibile Categoria Innovazione Sostenibile Economica e degli attestati ai Maestri del Lavoro 2018-2019. Ad aprire la cerimonia è stato Mario Pozza con alcuni dati economici riguardanti la provincia.

IL QUADRO GENERALE

«Il fatturato complessivo delle aziende bellunesi ha sottolineato supera i 9 miliardi di euro all'anno, di cui 6,4 miliardi prodotti dalle aziende che sono tenute a depositare il bilancio. Sono numeri importantissimi che mettiamo a disposizione dei sindaci perché siano consapevoli delle scelte che fanno per i loro cittadini». Tra luglio 2020 e giugno 2021, in base ai dati raccolti da Veneto Lavoro, il saldo occupazionale è stato di 2.745 unità di lavoro dipendente in provincia di Belluno. «Tenete presente ha ricordato Pozza che l'anno scorso il saldo era fortemente negativo: pari a -2.720 unità di lavoro dipendente, a causa soprattutto del blocco della filiera del turismo». Il dato attuale si posiziona quindi sul sentiero della ripartenza ma si colloca anche al di sopra del saldo registrato due anni fa nello stesso periodo, grazie quasi interamente al comparto dei servizi (di contro a un manifatturiero che non ha ancora recuperato i livelli occupazionali pre-covid, -400 unità di lavoro dipendente a giugno 2021). Il sistema moda in senso lato, che si estende anche all'occhialeria, è quello che ha risentito maggiormente del calo dei consumi.

LO SMARTWORKING

«Le famiglie interessate da cassa integrazione hanno eliminato il superfluo ha precisato Pozza Lo smartworking ha ridotto l'esigenza di rinnovare il guardaroba. Non poter fare vacanze ha ridotto altre tipologia di acquisti». L'effetto è a catena. I turisti stranieri non si muovono, gli alberghi non lavorano, l'industria alimentare entra in crisi. La buona notizia è che nel bimestre luglio-agosto, l'arrivo dei turisti italiani non solo è andato meglio dello scorso anno (10,9%) ma ha superato anche il dato relativo al bimestre luglio agosto 2019 (12,8 %). «La strada è in salita conclude Pozza ma abbiamo preso velocità. Queste sfide impongono anche un grande investimento sulle persone. Letta in questa prospettiva, una festa come quella di oggi dedicata alla Fedeltà al Lavoro non è affatto rituale: esalta la cultura del lavoro e mostra ai più giovani qual è la strada per costruirsi un sapere distintivo».
 

Ultimo aggiornamento: 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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