Gli aiuti all'Acc spariscono dal decreto del governo: 300 lavoratori sull'orlo del baratro

Mercoledì 5 Maggio 2021 di Lauredana Marsiglia
Sindacati e lavoratori pronti a tornare in piazza

BORGO VALBELLUNA - A che gioco sta il Governo sull’Acc di Mel e i suoi 315 lavoratori? Se lo chiedono i sindacati e anche il sindaco di Mel Stefano Cesa con tanto di comunicati ufficiali al vetriolo che accusano il Governo di aver fatto dietrofront.

Al centro dell’ultima contesa c’è il famoso emendamento Giorgetti al decreto Sostegni che avrebbe dovuto anticipare l’erogazione dei fondi per Acc. Ma il colpo di scena ad una situazione ormai caotica, con le parole che vanno da una parte e i fatti da un’altra, ha raggiunto ieri picchi inimmaginabili in un dialogo istituzionale. Sindacati e sindaco parlano di impegni traditi, affermando che il promesso emendamento Giorgetti è stato fatto sparire dal decreto, mentre l’interessato e la sua vice Alessandra Todde smentiscono categoricamente di aver mai fatto tale promessa. 


PROMESSA TRADITA
Ma Cesa non ha dubbi: «Ero presente alla riunione ministeriale del 23 aprile. In quella sede - come comprova il verbale diffuso dallo stesso Governo - il Mise si era impegnato a presentare un emendamento al decreto Sostegni che consentisse di far arrivare subito ad Acc la cassa necessaria alla sua sopravvivenza».
Replica il Ministero: «Non è mai esistito, né è stato promesso, un emendamento Giorgetti. Si precisa che, in ogni caso, il ministro non avrebbe certamente ostacolato alcun intervento da parte di altri a sostegno di questa o altre aziende in crisi». Si allinea anche la vice Todde: «Quello che è stato dichiarato, e che emergerà dal verbale ufficiale che sarà pubblicato a breve, è che il Governo ha presentato l’articolo 37 del Dl Sostegni, sostenuto per quanto riguarda il Mise dal ministro Giorgetti, per supportare con una finanza ponte le amministrazioni straordinarie».


ACCUSE INFONDATE
«Le accuse dei sindacati sulla presunta marcia indietro del ministro Giorgetti - precisa ancora la nota del Ministero - sono quindi prive di fondamento. Il ministro Giorgetti, inoltre, non ha partecipato al tavolo di crisi del 23 aprile scorso, presieduto invece dalla vice Todde. Come noto, l’unica proposta di soluzione avanzata è l’applicazione del metodo Corneliani, ovvero l’individuazione di un investitore privato per sbloccare il fondo pubblico, così come prevede la legge».
Di fronte a posizioni diametralmente opposte, ma sempre autorevoli, sorge il legittimo dubbio che qualcuno non la racconti giusta. Nella baraonda spunta un altro dato: il Ministero non ha ancora autorizzato il bando di gara per la vendita, o “svendita”, di Acc, ultimo disperato passo nel caso entro il mese non arrivassero fondi freschi.


E LA PRODUZIONE VOLA
A fare da solido contraltare a tanta confusione ci sono i risultati del primo quadrimestre 2021 presentati dal commissario straordinario Maurizio Castro: produzione di 665.872 pezzi ovvero +40,7% rispetto allo stesso periodo 2020 e + 16,9% rispetto alla media triennio ‘18-‘20; vendite pari a 695.872 pezzi (+53,3% sul quadrimestre 2020 e +31,9% sulla media ‘18-‘20; fatturato pari a 16.180.000, ovvero +55,3% sul medesimo quadrimestre 2020 e + 30% rispetto alla media 2018- 2020. 
«Voglio credere - commenta l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan – che le tante e continue riunioni al Ministero si traducano al più presto in una risposta certa per raggiungere il salvataggio di Acc superando il problema di liquidità contingente. Penso sia sotto gli occhi di tutti che le prospettive future si determinano da oggi».
 

Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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