Più attenzione per le famiglie così si vince il calo demografico

Venerdì 10 Giugno 2016
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Caro direttore,
in merito a quanto scritto sul tema dell'accoglienza degli immigrati, oggi tanto di attualità, mi spiace constatare a quali livelli eccessivi sia arrivata la disinformazione sul tema natalità e relativo coinvolgimento degli immigrati.
Per quanto riguarda questi ultimi quanto da lei scritto, cioè che i migranti non risolvono i problemi demografici, è vero e dovrebbe essere detto bene in chiaro a tutti gli italiani, cosa che non viene assolutamente fatta ma al contrario si tenta di strumentalizzarla a livello politico per gli sporchi affari che fanno arricchire pochi.
Per la situazione del calo della natalità in Italia bisognerebbe essere più schietti e onesti e dire la verità, ovvero, che il nostro Paese non ha mai veramente cercato di attivare sistemi chiari e diretti a favore delle famiglie, i vari bonus che sono stati definiti nel tempo dal governo sono poco chiari, laboriosi da ottenere e con tempi troppo limitati per richiederli.
Suo singoli territori la maggior parte delle volte non si mettono a disposizione strutture per bambini o dove anche ci siano vengono lasciate allo sbando e nel degrado rendendo quei posti non praticabili per le famiglie. Mentre gli assegni familiari sembrano più una mancia che un vero aiuto, tenendo conto soprattutto a che livello sono i costi che deve sostenere una famiglia nei primi mesi di vita del proprio figlio.
Oggi con questa situazione antifamiglia che pervade l'Italia, fare il primo figlio è coraggioso, il secondo da pazzi incoscienti mentre, il terzo o più è riservato solamente ai ricchi.


Marco Ariedi


Caro lettore,
sul tema degli immigrati si fa molta demagogia, anche da parte di chi si erge a difensore dei loro diritti e propugna le porte aperte sempre e comunque. Si diffondono false verità per rendere più accettabile il fenomeno, epocale, dei flussi migratori. 
Il calo della natalità è sicuramente uno dei temi cruciali del nostro futuro, non solo in Italia ma in tutto il mondo occidentale. Invece che affrontarlo mettendo in campo misure legislative e fiscali per favorire le coppie che desiderano avere figli, ci si rifugia nell'illusione che la questione possa essere risolta dagli immigrati che, come noto, fanno più figli di noi. È un classico modo all'italiana di affrontare un problema: anzichè individuare le soluzioni possibili, si mettono in campo diversivi o si cercano le scorciatoie. Ma affidare il futuro demografico di un Paese agli stranieri non è solo una scelta insidiosa sul piano culturale e sociale, è una scelta sbagliata. 
Come dimostrano molti studi, se in un Paese non si creano condizioni di favore alla natalità e alla formazione di famiglie, anche l'arrivo di interi nuclei familiari di immigrati, come ho già avuto modo di sottolineare, ha solo un effetto demografico palliativo e limitato nel tempo. Se infatti l'organizzazione sociale di un Paese non si modifica nella direzione di offrire maggiori spazi e opportunità alle famiglie, è assai probabile che anche i cittadini stranieri si adeguino alle stesse dinamiche di fecondità del Paese che li ospita e finiscano con il riproporre lo stesso fenomeno. Come del resto accade già in alcuni altri Paesi.
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