Meno nati, più anziani: «Uno su tre sarà over 65». Scuola e lavoro in crisi

Giovedì 29 Febbraio 2024 di Claudio Fontanive
Meno nati, più anziani: «Uno su tre sarà over 65». Scuola e lavoro in crisi

BELLUNO - Prosegue inarrestabile l’inverno demografico in provincia di Belluno, ed entro il 2031 il nostro territorio potrebbe perdere circa 7.500 abitanti, in pratica come se sparisse il Comune di Ponte nelle Alpi.

Si passerebbe quindi, se le proiezioni attuali si dimostrassero analoghe, dunque da 199.700 a 192.200 abitanti. Una flessione allarmante rispetto alle altre provincie del Veneto: perderemmo infatti il 3,8% della popolazione contro il -0,9% a livello regionale. Ma in assenza dell’apporto dei flussi migratori, la contrazione potrebbe essere di -13.000 abitanti, l’equivalente di tutta la nuova area di Borgo Valbelluna. Restando all’ipotesi compensata dal saldo migratorio, va però detto che questa flessione non risulterà equamente distribuita nel territorio. Le aree che soffriranno di più del calo demografico saranno i territori di montagna con piccoli conglomerati urbani, come il Cadore e l’Agordino, con contrazioni pari o superiori al -7,5% nel decennio 2021-2031. Per il Cadore significherebbe perdere ulteriori 2.500 abitanti. Più mite invece il calo demografico nell’area attorno a Belluno, che a fine 2031 polarizzerà ben il 48% della popolazione provinciale, limitando la contrazione al -1,5%. La differenza più macroscopica tra il dato di Belluno quello regionale è la percentuale di over 65 che nel territorio provinciale dovrebbe superare il 31% nel 2031, con un aumento di 6mila unità circa: in Cadore un residente su tre sarà over 65.


LA RICERCA
Sono questi alcuni dei dati resi noti ieri nel convegno che si è tenuto in Camera di Commercio di Belluno. Una fotografia emersa dalla ricerca dell’Osservatorio Economico Sociale di Treviso e Belluno sulle proiezioni demografiche al 2031 nelle province di Treviso e Belluno. Gli esperti hanno studiato e cercato di capire quali saranno gli effetti differenziati di queste proiezioni nei diversi comuni, con quali impatti sulla programmazione scolastica, sul mercato del lavoro, sui servizi per anziani. Autore dello studio, lo statistico Andrea Mamprin, che ieri ha parlato a lungo dei dati emersi. Nel dibattito sono intervenuti anche il Massimiliano Salvador, Ufficio scolastico di Belluno; Letizia Bertazzon, Osservatorio Mercato del Lavoro, Veneto Lavoro; Gianpiero Dalla Zuanna, professore ordinario di demografia presso l’Università di Padova. Nell’occasione hanno fatto gli onori di casa Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno e Ivo Nardi, Presidente dell’Osservatorio Economico. 


LE DINAMICHE
E se risulta evidente che le nascite diminuiscono mentre l’età media della popolazione avanza, il primo interrogativo è su come contrastare il calo demografico, che risulta solo in parte contenuto grazie al saldo migratorio estero, con l’imperativo che tali flussi devono essere gestiti in modo intelligente, funzionali all’inclusione occupazionale. Relativamente alla popolazione anziana, nella provincia di Belluno l’incidenza degli ultra sessantacinquenni sul totale popolazione passerà dal 21,0% del 2001 al 31,4% nel 2031. Tale dato raggiungerà il 33,4% nel Cadore. In valori assoluti, ciò significa che nell’arco di tempo di considerato si passerà da circa 43.800 a circa 60.300 over 65 (+16.500, con un incremento di +6.000 solo nell’ultimo decennio 2021-2031). L’aumento della pressione sui servizi sanitari e socioassistenziali, sarà inevitabile, così come il funzionamento del mercato del lavoro, che dovrà anch’esso incontrare nuovi equilibri. La proiezione dal 2021 al 2031 porta a delineare, per il mercato del lavoro bellunese, un potenziale ammanco di circa 9.000 residenti in età lavorativa.
 

Ultimo aggiornamento: 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci