Sequestro di persona, violenza sessuale e un aborto provocato.
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Tra i dolorosi ricordi c'è il gioco della monetina. «Lui teneva in mano quella moneta e mi ripeteva: 'Questa moneta mi dirà la verità'. Rispondevo in modo sbagliato alle domande proprio perché credevo fosse un gioco. Lui mi diceva che ero un demone perché rispondevo in quel modo. E che non ero io la donna che aveva davanti, cioè che in realtà il mio nome era un altro e che avevo 18 anni e non 25 . Mi ha detto, allora, di recitare il Padre nostro. Mi ha bloccato per le braccia. Ero nel panico. Allora ho sbagliato e mi sono fermata mentre recitavo il Padre nostro. Lui è impazzito e ha decretato: 'Hai avuto una relazione col collega'. E mi ha chiuso in bagno. Ero terrorizzata» spiega la ragazza in un'intervista a La Repubblica.
Secondo quanto denunciato alla polizia, l’uomo l'avrebbe picchiata, messo le mani al collo, costretta ad avere rapporti sessuali non protetti. Poi quando rimane incinta avrebbe provocato un incidente a seguito del quale perde il bambino. Vani i tentativi di fuga. «Mi vedevo solo come una vittima, non più come una persona, senza rispetto per me stessa. I miei genitori erano preoccupati ma non potevano sapere, mi vietava di parlare da sola con loro» ha raccontato ancora. Ora l'indagato indossa il braccialetto elettronico con divieto di avvicinamento a meno di 200 metri dalla ragazza.