Stupro Caivano, don Maurizio Patriciello: «Da Giorgia impegno per i più fragili. E anche i genitori facciano la loro parte»

L'intervista al parroco anti-clan

Venerdì 1 Settembre 2023 di Maria Chiara Aulisio
Stupro Caivano, don Maurizio Patriciello: «Da Giorgia impegno per i più fragili E anche i genitori facciano la loro parte»

Don Maurizio Patriciello, classe ‘55, nato a Frattaminore, prete simbolo della Terra dei fuochi, è da anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

Vive sotto scorta dal marzo del 2022 quando, di notte, qualcuno fece esplodere una bomba carta sotto il cancello della “sua” chiesa. Non ha paura Patriciello, non l’ha mai avuta neanche quando arrivò la conferma che l’ordigno era un segnale che la camorra gli lanciava. Ed eccolo qui, nell’ufficio parrocchiale della chiesa di San Paolo Apostolo, combattivo come sempre, pronto a ricevere il premier. In bella mostra il regalo: un crocifisso di legno che il parroco ha donato al Presidente del Consiglio per ricordare il parco Verde.

Giorgia Meloni: «Riaprire il centro sportivo di Caivano entro la prossima primavera»


Come è andato l’incontro don Maurizio?
«Nel migliore dei modi».


Che cosa le ha promesso Giorgia Meloni?
«La riapertura del centro sportivo di Caivano entro la primavera del 2024».


È il luogo dove hanno subito violenza le due adolescenti?
«La premier mi ha garantito che tornerà a essere un centro sportivo. È vero che mancano solo pochi mesi, il tempo stringe, ma credo che manterrà la parola, noi l’abbiamo presa sul serio».


D’altronde lei è sempre qui. Avrà modo di verificare se dalle promesse si passerà ai fatti.
«Potete esserne certi. È vero che noi abbiamo un desiderio grande di applaudire il presidente che per la prima volta in Italia è una donna, ma se i patti, come è accaduto in altre occasioni, non verranno rispettati sapremo anche fischiare. In ogni caso penso che non ce ne sarà bisogno».


Il premier ha risposto al suo invito con grande tempestività. Se l’aspettava?
«Sono un cristiano, la mia parrocchia è dedicata a San Paolo e San Paolo dice che dobbiamo sperare. Anche quando tutto va male dobbiamo continuare a sperare. E a osare. Ecco, io ho osato e grazie a Dio c’è stata una risposta. Ora ho il dovere di ringraziare il mio Signore e naturalmente Giorgia Meloni che non solo è venuta, ma ha portato qui al parco Verde anche tre ministri del governo».

 


Tutto è nato dalla vicenda che ha coinvolto due ragazzine abusate da un branco di coetanei. Che cosa le ha detto la premier?
«Ha testimoniato l’impegno del governo per le persone più fragili e vulnerabili, a partire dai bambini e dagli adolescenti, che devono essere al centro dell’attenzione della politica».


Come tutelarli?
«I modi sono tanti. Anche per questo ho colto l’occasione per rinnovare un appello accorato al ministro per la Famiglia».


Di che appello si tratta?
«Allontaniamo i minori dal porno. Un tema che sta molto cuore anche a lei. Eugenia Roccella mi ha assicurato che la risposta del governo sarà tempestiva. Anzi, ha aggiunto che si è trattato di un impegno che proprio in questi giorni aveva assunto con forza e che è stato importante ribadire in una giornata come quella di oggi (ieri ndr)».


Non sarà un’impresa facile.
«Niente è facile ma è necessario provarci se vogliamo ottenere dei risultati concreti. È chiaro che in questo caso bisognerebbe cominciare dal mondo del web. Il ministro ha detto una cosa molto seria: cerchiamo di oscurare i siti porno ai minori. Ci ho pensato più volte, oggi è l’occasione per farlo: voglio rivolgermi agli attori e alle attrici del mondo hard, ci diano una mano a tenere lontani i bambini da quei film». 


Anche le famiglie probabilmente dovrebbero esercitare il controllo in maniera più rigorosa.
«Certo, soprattutto loro: i figli non andrebbero mai persi di vista. I genitori sono i primi a dover fare attenzione a quello che accade dentro e fuori casa ma se sono distratti vuol dire che hanno bisogno di essere supportati. Proviamo a lavorare tutti insieme per vietare ai bambini la possibilità di accedere a questi siti con troppa facilità».


Giorgia Meloni l’ha definita “un uomo e un sacerdote straordinario”. Soddisfatto?
«Sono un prete, vado avanti per la mia strada e non mi lascio intimidire. So bene che anche in questa occasione ci sarà chi avrà da ridire, così come probabilmente farà anche il mondo della politica che la pensa diversamente, ma sono abituato. Per quel che mi riguarda l’importante è raggiungere i risultati per la nostra gente, per i nostri bambini che hanno bisogno di aiuto e protezione».


Ad aspettare Giorgia Meloni, all’ingresso del parco di Caivano, anche tante famiglie insieme con i figli. “Noi - hanno detto - viviamo qui, ma nella legalità, lontani dalla criminalità e dal business della droga”.
«È proprio così, hanno ragione ed è giusto ribadirlo. La verità è che il male fa sempre più rumore del bene. Combattiamo una lotta quotidiana tra egoismo e desiderio di generosità, bene privato e bene comune. Una guerra che impegna tutti noi».

 

Ultimo aggiornamento: 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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