Meloni e l’sos Caivano dopo lo stupro: «Qui lo Stato ha fallito, ora basta zone franche»

Il premier in visita al Parco Verde: «Il centro sportivo riaprirà in primavera»

Venerdì 1 Settembre 2023 di Francesco Malfetano
Meloni e l’sos Caivano dopo lo stupro: «Qui lo Stato ha fallito, ora basta zone franche»

dal nostro inviato


CAIVANO - «Siamo venuti a dire che ci mettiamo la faccia».

A Caivano, poco più di venti chilometri da Napoli, Giorgia Meloni è voluta esserci. Anche contro un’agenda sfavorevole (ieri sera era ad Atene per incontrare il primo ministro Kyriakos Mitsotakis). Anche contro il timore di una protesta, rivelatasi poi più silenziosa di quanto si immaginasse. Ed è voluta esserci perché, spiega ai giornalisti prima di ripartire verso la Grecia, «in Italia non possono esserci zone franche. Penso che uno Stato serio ed una politica coraggiosa devono mettere la faccia sulle cose difficili da risolvere assumendosene la piena responsabilità». 

Stupro Caivano, Valditara: «Progetti per oltre 2mila scuole del Mezzogiorno»

Meloni a Caivano

Davanti all’Istituto Superiore Francesco Morano di Caivano, fiore all’occhiello all’interno del “Parco Verde” ma non la scuola frequentata dalle due cuginette di 10 e 12 vittime dello stupro, Meloni sostanzia la promessa di «bonificare» radicalmente il territorio già elaborata pochi giorni fa. Lo fa dopo aver presieduto un comitato di sicurezza fiume a cui prendono parte anche i ministri Matteo Piantedosi, Giuseppe Valditara e Andrea Abodi (oltre al sottosegretario Alfredo Mantovano e al prefetto di Napoli Claudio Palomba) e dopo aver incontrato il parroco anti-Camorra Don Maurizio Patriciello e la preside Eugenia Carfora, simbolo del tentativo di resistenza al degrado in un rione complicatissimo. Anche a loro la premier dedica quindi il «doveroso» tentativo di trasformare il rione «da problema a esempio».


LA RIQUALIFICAZIONE
Un risultato da raggiungere innanzitutto riqualificando il centro Delphinia, il centro sportivo dello stupro, entro la prossima primavera: «Sono 25mila metri quadri di struttura abbandonata da anni che oggi è una discarica a cielo aperto ed è uno dei luoghi in cui il degrado favorisce la criminalità».  La rinascita insomma, nelle intenzioni della premier ripartirà da qui grazie al Genio militare che si occuperà di ripulirlo, a Sport e Salute di riqualificare l’area e alle Fiamme Oro (il gruppo sportivo della Polizia di Stato) che lo gestirà. «Faremo le norme che servono a operare in deroga» garantisce Meloni, intenzionata a farne «un monumento per la legalità» e a chiedere a tutti i suoi ministri di visitare il “Parco Verde” nei prossimi mesi in maniera «cadenzata» per provare a dare «continuità» all’azione del governo. 


«Cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione – è la seconda direttrice individuata da Meloni, che ha incassato anche la richiesta di Don Patriciello di bloccare i siti porno – Ci sono norme importanti sul tema della dispersione scolastica, ma per combatterla vanno rafforzate». Una stretta che il ministro Valditara garantisce arriverà in un «prossimo decreto-legge» che seguirà quello ministeriale appena firmato con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali nell’apprendimento coinvolgendo oltre 2mila scuole del Mezzogiorno (con finanziamenti da 265,5 milioni di euro). 

 


IL RAFFORZAMENTO
Non solo. Le promesse della premier includono l’apertura delle scuole anche nel pomeriggio e un rafforzamento dei presidi scolastici e territoriali: si va dal sostegno psicologico in classe agli assistenti sociali («Ne parlerò con il governatore De Luca», grande assente di ieri, dice annunciando fino a 20 docenti in più) fino alle forze dell’ordine. Il Viminale infatti, sarebbe già pronto a destinare verso le stazioni locali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza un nutrito gruppo di agenti per aumentare la presenza nell’area. Inoltre, aggiunge ancora Meloni che sceglie di non accettare domande dai giornalisti, saranno stanziati altri 12 milioni di euro dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Fondi destinati sempre al centro sportivo Delphinia, stavolta per renderlo multidisciplinare. «Sarà presidio anche di cultura con una biblioteca, una sala multimediale e una sala lettura». 


Una serie di iniziative che, come tiene a sottolineare la presidente del Consiglio, c’è bisogno siano anche «opportunità per chi abita qui». Se le proteste degli ex percettori del Reddito di cittadinanza sono molto meno evidenti rispetto alle attese, è impossibile pensare che qui vada tutto per il meglio. «Tutti gli spazi devono dare priorità a chi vive in questi quartieri e vuole lavorare» spiega non a caso Meloni, ricordando come da oggi partirà peraltro la piattaforma del ministero del Lavoro a cui possono rivolgersi coloro che da inizio agosto hanno smesso di ricevere il sussidio.


Per il governo tra l’altro si tratta solamente dei primi interventi rispetto ad un tema, quello «delle zone franche e delle periferie», di cui si discute da anni. Caivano e il “Parco Verde” devono essere una sorta di laboratorio per capire cosa accade «se proviamo a concentrare le energie su un luogo», creando «norme che servono anche altrove». Ovvero predisporre le condizioni affinché quel fallimento dello Stato riconosciuto in primis dalla premier, possa essere superato. «Si può fare la differenza partendo da qui per portarlo altrove» conclude Meloni. «Non è una sfida facile ma è il compito che spetta alla politica».

Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA