Reati dei minori, via i telefoni a chi delinque e carcere ai genitori se i figli disertano la scuola: ecco il decreto Caivano

Oggi arriva in Cdm il “decreto Caivano”: controllo dell’età per accedere ai siti porno

Giovedì 7 Settembre 2023 di Francesco Bechis
Reati dei minori, via i telefoni a chi delinque e carcere ai genitori se i figli disertano la scuola: ecco il decreto Caivano

Basta spazi di impunità. Il giorno dopo il blitz delle forze dell’ordine nel Parco verde di Caivano, il governo mette nero su bianco la linea dura e prepara la stretta contro la criminalità giovanile. Daspo urbano per i minori violenti. Sequestro dei cellulari e divieto dei social network per chi ha più di quattordici anni. Condanne fino a due anni di carcere per i genitori che non mandano i figli minori alla scuola dell’obbligo.

E stretta sull’accesso ai siti porno: per accedervi, bisognerà “certificare” che si è maggiorenni.

IL GIRO DI VITE

Eccolo, il giro di vite annunciato da Giorgia Meloni e pronto ad atterrare in Cdm questa mattina. La “bonifica” delle “zone franche” della criminalità promessa dalla premier passa anche dal “decreto Caivano”. Un testo a cui Palazzo Chigi lavora insieme al Viminale da inizio agosto. Che però il presunto stupro di gruppo da parte di alcuni minori nella periferia di Napoli, cuore di decine di piazze di spaccio all’ombra della legalità e dello Stato, ha reso più urgente. Cosa cambia d’ora in poi? Il provvedimento interviene anzitutto sulla “povertà educativa”. Ovvero sulla responsabilità di genitori e famiglie che abbandonano alla delinquenza i figli appena adolescenti. Contro di loro ci saranno regole più severe. La prima: rischierà una condanna fino a due anni di reclusione «chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, di impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria». In altre parole, non solo mandare a scuola i figli sarà un dovere. Non farlo sarà un reato. C’è di più. Perché, è questa un’altra novità di rilievo, il nucleo familiare in cui sia accertato l’assenteismo dei figli minori alla scuola dell’obbligo non avrà più diritto all’assegno di inclusione. Ancora ai genitori si rivolge la norma del decreto che introduce la possibilità per il questore di “ammonire” i minori che hanno compiuto 14 anni e si sono resi responsabili di minacce, risse, violenze e percosse contro altri minorenni. Anche senza querela o denuncia da parte delle vittime. Al momento dell’ammonimento, i cui effetti cessano al compimento dei 18 anni, si legge nel decreto, il questore convoca il minore «unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale». Al tutore legale del minore ammonito, salvo che «non provi di non aver potuto impedire il fatto», sarà comminata una multa dai 200 ai 1000 euro. Fin qui le famiglie, dove il limbo di legalità che porta i minori a commettere reati ha spesso inizio. Ma il “decreto Caivano” stringe le regole anche per loro, i “baby” criminali. Nella convinzione, ha chiosato ieri su Facebook il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che «chi spara, stupra e uccide, anche se minorenne, deve pagare».

IL DASPO (SOCIAL)

E allora ecco le nuove regole. Fra queste ce n’è una che farà discutere: il divieto d’uso totale o parziale dei cellulari per i minori over-14 ammoniti dal questore e condannati, «anche con sentenza non definitiva», per «delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti». Ipotesi allo studio, di non facile realizzazione tecnica. Lo stop ai social, se passerà, non durerà «più di due anni». Per le vittime di violenza adolescenziale, invece, ci sarà la possibilità di veder cancellato definitivamente dal web «qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato». Nomi, volti, indirizzi. Foto e video, succede nei casi di “revenge porn”, che finiscono online per dileggiare, ricattare la vittima. O anche solo per un guadagno. Starà al gestore del sito comunicare “la presa in carico” della richiesta della vittima entro 24 ore e provvedere entro 48, pena l’intervento del Garante della Privacy. 

Per i reati più gravi, e i minori recidivi, più gravi saranno le misure. È il caso del “daspo urbano”, cioè l’obbligo di allontanamento da un comune «diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale» disposto dal questore, per un periodo tra i sei mesi e i quattro anni, per i minori over 14 ritenuti «pericolosi per la sicurezza pubblica». I giovani destinatari di una condanna non superiore ai cinque anni, un’altra novità, potranno accedere a un percorso di reinserimento alternativo alla detenzione svolgendo gratis «lavori socialmente utili». Oggi la stretta sulle «baby gang» diventerà realtà. Un segnale a Caivano ferita dall’ennesimo episodio di violenza giovanile. E a Caivano e al Sud Italia guarda il decreto in fasce stanziando 30 milioni (gestiti da un commissario ad hoc) per il paese campano e 32 milioni di euro per le scuole del Mezzogiorno entro il 2025. 

Ultimo aggiornamento: 18:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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