Piantedosi: «Blitz a Caivano un primo passo, ora norme sui minori armati»

Il ministro dell’Interno: «Interverremo nelle città contro spaccio e occupazioni»

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Leandro Del Gaudio
Piantedosi: «Blitz a Caivano un primo passo, ora norme sui minori armati»

Ministro Piantedosi, quello di ieri è un blitz estemporaneo?
«Questo governo ha già intrapreso un’azione per riportare la legalità su tutto il territorio nazionale con le operazioni ad alto impatto nelle città metropolitane che hanno prima interessato le stazioni e sono poi state estese ad altre aree cittadine.

Stiamo intervenendo nelle piazze di spaccio e contro il racket delle occupazioni. Ora intendiamo proseguire partendo proprio dalle realtà più problematiche come, ma non solo, Caivano. L’operazione interforze di ieri con 400 unità impegnate e 76 perquisizioni effettuate rappresenta un primo passo concreto nella direzione del recupero dell’area, sul piano della sicurezza e non solo». 

Bastano arresti e sequestri a Caivano?
«Secondo una strategia condivisa collegialmente dal governo, stiamo avviando un piano sinergico inter-istituzionale che prevede investimenti e risorse per superare le condizioni di degrado e marginalità sociale in cui le organizzazioni criminali trovano terreno fertile, soprattutto tra i giovani. Come Viminale, intendiamo garantire già da questo mese un significativo incremento degli operatori delle varie forze di polizia sul territorio, con un aumento del 20% dei Carabinieri in servizio presso la compagnia di Caivano. Incrementi altrettanto significativi sono previsti per il commissariato di Polizia ad Afragola e per la Tenenza della Guardia di Finanza a Frattamaggiore». 

Resta il nodo di sempre: insistere sulla repressione?
«Come ho più volte detto, l’operazione di polizia non può essere l’unico strumento di intervento, ma bisogna offrire nuove e migliori opportunità ai giovani del territorio: per questo c’è un programma di riqualificazione del centro sportivo la cui gestione verrà affidata alle Fiamme Oro della Polizia di Stato».

Più in generale, dopo gli stupri di Palermo e Parco Verde e dopo l’omicidio di un giovane musicista per mano di un 16enne, come si esce da questa spirale di violenza?
«Se ne esce con una sempre maggior presenza dello Stato non solo sul piano del presidio della sicurezza e della legalità ma anche con risposte sul piano sociale, educativo, culturale, delle infrastrutture sportive. La violenza giovanile va contrastata, oltre che con una sempre più efficace azione di prevenzione e di repressione, sul piano della formazione di un compiuto senso civico che preveda l’affermazione del rispetto delle regole e della persona umana. Ho ancora negli occhi la bellissima scuola di Caivano, il grande lavoro che lì sta svolgendo il personale scolastico, un patrimonio di valori e di competenze messi al servizio della collettività di cui dobbiamo essere orgogliosi. Stesso discorso per il ruolo fondamentale svolto dalla parrocchia di don Patriciello a cui va la gratitudine di tutti. È su questo fronte che lo Stato e la società civile devono moltiplicare i loro sforzi».

 

La premier ha ascoltato le istanze del territorio, compreso l’appello dei magistrati del distretto: come si esprime sulla richiesta di formulare una legge per garantire più arresti dei giovani armati?
«Il governo è al lavoro per varare al più presto un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città. Il contrasto al fenomeno crescente e preoccupante dell’uso di armi da parte di giovanissimi è sicuramente uno dei temi. C’è in corso un confronto costruttivo all’interno del Governo per introdurre norme più efficaci sul piano sia della prevenzione che della repressione, coniugando appieno l’assoluta esigenza del recupero del minore con l’altrettanto importante necessità di garantire la sicurezza pubblica». 

Nonostante blitz e sequestri all’ordine del giorno, l’intera area metropolitana napoletana sembra una polveriera: come bloccare la circolazione di armi?
«Le forze di polizia stanno svolgendo un lavoro quotidiano di prevenzione e repressione. Lo dimostrano anche i più recenti gravi fatti di cronaca che hanno visto i responsabili prontamente assicurati alla giustizia. Nell’ultimo anno a Caivano ci sono stati 225 arresti e 400 deferimenti all’autorità giudiziaria. Dobbiamo intensificare questa azione di prevenzione replicando sui territori operazioni come quella di oggi a Caivano». 

Un tempo le pistole erano impugnate da adulti o soggetti inseriti nei livelli medio alti dei clan: cosa è cambiato rispetto trenta anni fa? 
«L’analisi dell’evoluzione dei fenomeni criminali non ci restituisce la visione di un passato migliore del presente. Ricordo che l’area del napoletano è stata sconvolta da guerre di camorra che hanno insanguinato le strade con centinaia di omicidi. Oggi siamo di fronte a fenomeni altrettanto gravi ma di diversa conformazione. Giovani che impugnano le armi e le usano per motivi futili, senza alcun rispetto per la vita altrui. Si tratta di episodi gravissimi e risultano incomprensibili le ragioni di tanta folle violenza».

Un magistrato del calibro di Luigi Riello, pg uscente, chiede meno impunità per i minori, ma anche stop a quartieri ghetto: come risponde? 
«Che ha ragione sia sul tema dell’impunità minorile sia sul fatto che è inaccettabile l’esistenza di quartieri ghetto privi di servizi e di sicurezza. La più efficace attività di prevenzione passa per il superamento delle condizioni di degrado e di marginalità dove tanti giovani non trovano un futuro. Si tratta di contesti in cui l’evasione scolastica assume dimensioni gravissime, dove proliferano modelli comportamentali che si fondano sulla prevaricazione e sulla violenza. Sulle aree degradate stiamo dimostrando con i fatti che c’è una forte determinazione a riprendere le periferie del Paese con una azione sul piano sociale e della sicurezza».

Parco verde ha riproposto la questione delle occupazioni abusive. Dopo Pizzofalcone, sono auspicabili nuovi sgomberi? 
«Il contrasto alle occupazioni abusive è una priorità del governo. Ho inviato a tutti i prefetti una direttiva chiara su tutte le nuove occupazioni per intervenire immediatamente con lo sgombero. Parallelamente stiamo mano mano affrontando il pregresso con azioni mirate. Pizzofalcone ha rappresentato un’operazione importante anche sul piano simbolico. Questa è la linea e la applicheremo anche a Caivano dove c’è un diffusissimo fenomeno di abusivismo del tutto inaccettabile».

La città è al centro di uno straordinario sviluppo turistico: possibile blindare i circuiti aeroporto-porto-stazione e la zona dei monumenti? 
«A Napoli è stata già intensificata l’attività di prevenzione e controllo del territorio con operazioni ad alto impatto che stanno dando dei risultati importanti. Su questa strada intendiamo proseguire coinvolgendo altre zone cittadine, secondo valutazioni che saranno condivise con le autorità del territorio». 

Il distretto giudiziario napoletano è senza vertici. Quanto pesa in termini di strategia di contrasto al crimine?
«La reggenza degli uffici giudiziari napoletani è adesso assicurata da magistrati di riconosciuto altissimo impegno e valore. Sono sicuro che al più presto i ruoli vacanti verranno coperti. Nel frattempo l’autorità giudiziaria sta lavorando con grandissima dedizione e professionalità. La sinergia con le forze di polizia è totale. Come totale è il sostegno del Governo a tutte le articolazioni dello Stato che agiscono sul territorio per garantire sicurezza e legalità».
 

Ultimo aggiornamento: 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA