Daspo urbano ai giovani violenti, armi e spaccio: arriva il giro di vite contro i baby criminali. Le misure in Cdm

Pressing di Palazzo Chigi sui ministeri: «Subito un segnale contro la violenza». Allo studio il divieto di avvicinamento alle aree urbane e l’avviso del questore

Martedì 5 Settembre 2023 di Andrea Bulleri
Daspo urbano ai giovani violenti, armi e spaccio: arriva il giro di vite contro i baby criminali. Le misure in Cdm

 Un segnale forte contro la violenza. E un inasprimento delle pene per i minorenni che delinquono, a cominciare dalla previsione di un “daspo” urbano per chi ha tra i 14 e 18 anni. Giorgia Meloni l’aveva messo in chiaro fin da subito: la visita a Caivano non sarebbe stata una passerella.

Ecco perché nel governo è forte l’intenzione di passare dalle parole ai fatti. Portando misure concrete per combattere la criminalità, specie minorile, al prossimo Cdm in calendario per giovedì. E testimoniando così la risposta dello Stato ai fatti di cronaca delle ultime settimane. 

L’elenco delle misure non è ancora chiuso. Anzi: in queste ore si sta lavorando, di raccordo tra Palazzo Chigi e i ministeri coinvolti, per mettere a punto il pacchetto di interventi. Tanto che non è escluso che giovedì ci si possa limitare a un esame preliminare delle nuove norme. Che potrebbero arrivare per decreto, e quindi in via d’urgenza, oppure essere condensate in un ddl. Ma la richiesta che nei giorni scorsi è arrivata da Palazzo Chigi ai dicasteri di Interni, Giustizia, Scuola, Sport e Cultura è stata precisa: «Bisogna dare un segnale. E bisogna farlo presto». 

LE MISURE

Di carne al fuoco in ogni caso, nel cosiddetto “pacchetto Caivano” ce n’è già molta.Dalla possibilità di disporre l’allontanamento da determinate aree urbane ai minori tra 14 e 18 anni (una sorta di Daspo, appunto) all’avviso orale del questore per la stessa fascia d’età, fino al contrasto della diffusione delle armi da fuoco. E poi la stretta sui siti pornografici, che non saranno più accessibili da parte dei minori. 

Per quanto riguarda il Daspo, si tratterà di un divieto di accesso ad alcune aree urbane per chi, sotto i 18 anni, viene sorpreso a compiere reati. Divieto che potrebbe riguardare, ad esempio, l’avvicinamento a scuole e parchi per chi è accusato di spaccio, e che sarà disposto dal questore. Il quale potrà anche avvalersi di un avviso orale, convocando il minore ritenuto pericoloso insieme ai genitori, con l’invito a mantenere una condotta conforme alla legge e la possibilità di adottare altre restrizioni. 

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La Lega, del resto, insiste per abbassare la soglia di punibilità al di sotto dei 14 anni, magari a 13. Così come è forte la richiesta del Carroccio per attingere, nel prossimo provvedimento, ad alcune delle norme già contenute nel ddl sulle baby gang in discussione alla Camera, promosso dal sottosegretario leghista alla Giustizia Andrea Ostellari. In tema di contrasto alle armi, invece, l’obiettivo è quello di frenarne la diffusione soprattutto tra i giovani. Per questo potrebbe essere previsto l’arresto in flagranza per reati legato al mancato porto d’armi o il possesso di armi o altri oggetti atti ad offendere. 

STRETTA AI SITI HARD

Ma l’intervento, nei piani di Palazzo Chigi, non sarà solo una stretta securitaria. Per questo nel pacchetto verranno previste misure in tema di sport, cultura e istruzione. Su quest’ultimo fronte, ad esempio, la premier ha già chiarito di puntare a contrastare l’abbandono scolastico nell’età dell’obbligo: l’ipotesi è quella di prevedere pene più severe per quei genitori che non si assicurano che i loro figli sotto i 16 anni frequentino regolarmente le lezioni. E poi lo stop per i minorenni sui siti hard, al quale lavora la ministra Eugenia Roccella, che fonti di governo confermano verrà annunciato giovedì: per visionare contenuti a luci rosse bisognerà confermare la propria età tramite un’app di terze parti. 

 

Infine, resta la possibilità che nel provvedimento in gestazione vengano anticipate misure inizialmente previste per il nuovo pacchetto sicurezza a cui si lavora al Viminale, annunciato per metà settembre: dall’inasprimento delle pene per chi aggredisce le forze dell’ordine fino all’accelerazione delle procedure per espellere i migranti che compiono reati. Ma l’intenzione, a quanto si apprende, sarebbe comunque quella di mantenere distinti i due interventi, per trattare le materie in modo più organico.

Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA