È guerra aperta tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio che, usciti dalla trincea, ora si affrontano sul campo in uno scontro all'arma bianca.
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Anche la vicenda della nomina dei capigruppo, cooptati anche loro in «cabina di regia» per la partita per il Colle, aveva dimostrato che gli eletti hanno preferito affidarsi a due nomi non indicati dal capo del partito. Quanto a Di Maio la sua truppa di fedelissimi è forse maggiore (c'è chi parla di una cinquantina) ma con la vicenda del Quirinale, con l'anticipo della mossa su Mattarella, ha aumentato la cerchia dei suoi simpatizzanti. Intanto, mentre si infittiscono i rumors per un pressing sulla composizione della delegazione governativa, sulla linea politica Conte ribadisce che «non cambia l'asse con il Pd» e che i rapporti con Enrico Letta sono «ottimi». Anche il segretario dem lo difende dai sospetti di aver tramato alle spalle dell'alleanza progressista con un accordo preventivo tra M5s e Lega e derubrica il pasticcio sulla candidatura Belloni (che ha mandato su tutte le furie Di Maio) in un «cortocircuito mediatico». Conte conferma insomma l'intenzione di restare nel fronte progressista mentre riceve anche un attestato di stima dall'ex 5 stelle Alessandro Di Battista. «È vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l'ultimo arrivato che, al netto di idee diverse su alcune questioni, considero persona perbene e leale» gli dice il «Dibba». Per Conte, a netto dell' «ultimo arrivato», è una nuova speranza di cooptare quello che è stato, subito dopo Grillo, il maggiore frontman della galassia pentastellata: «Di Battista è un componente storico del Movimento: se si potesse riaprire un dialogo con lui a me farebbe sicuramente piacere».
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Conte contro Di Maio
«Se Di Maio parla di fallimento, e ha delle posizioni, le chiarirà perché lui era in cabina di regia, come ministro l'ho fatto partecipare, ci chiarirà i suoi comportamenti, non a Conte ma agli iscritti». Così il leader M5s Giuseppe Conte parlando con i cronisti. «Di Maio ha detto che ci vuole un chiarimento? L'ho detto prima io, un chiarimento ci sarà senz'altro. Di Maio avrà modo di chiarire il suo operato e la sua agenda». Poi, rivolgendosi ad alcuni passanti, rivela: «Posso dirlo? Eravamo ad un passo... l'avevano chiuso l'accordo su una donna!». Di Battista, serve riflessione nel Movimento, vigliacco accusare Conte.
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