La squadra di Elly Schlein, tra volti giovani e "vecchia" nomenklatura: da Santori a Braga, la mappa del nuovo Pd

Si comincia dai capigruppo: via Debora Serracchiani e Simona Malpezzi. Rebus presidenza: toccherà alla minoranza interna?

Lunedì 27 Febbraio 2023 di Andrea Bulleri
La squadra di Elly Schlein, tra volti giovani e "vecchia" nomenklatura: ecco la mappa del nuovo Pd

Dare il segnale della discontinuità. E dunque, cambiare tutto (o quasi). Eccola, la priorità che Elly Schlein si troverà ad affrontare nelle prossime ore, quando dovrà mettere mano alla squadra che guiderà con lei il Pd.

La nuova segretaria del Nazareno lo ha detto e ridetto, durante la campagna delle primarie: «Non ho padrini, nessuno si aspetta posti o incarichi da me» (l'allusione è ai vari big del partito che la sostengono, da Dario Franceschini ad Andrea Orlando). Sarà davvero così? Il nuovo assetto da dare al partito sarà la prima occasione per dimostrarlo. 

Nuovi capigruppo

A cominciare dal cambio dei capigruppo, l'incarico più importante dopo quello di segretario. Oggi il ruolo è affidato a Debora Serracchiani alla Camera e a Simona Malpezzi al Senato. Entrambe sostenevano il "rivale" Stefano Bonaccini al Senato. Ed entrambe rappresentano dunque, per Schlein e i suoi, il «vecchio» Pd. Dunque saranno con ogni probabilità sostituite. Da chi? A Montecitorio, in prima fila c'è Marco Furfaro, deputato 42enne toscano già portavoce della mozione Schlein al congresso. Ma Furfaro, secondo voci del Nazareno, sarebbe in pole anche come numero due della segreteria. Dunque a guidare le truppe degli eletti alla Camera potrebbe essere chiamato qualcun altro. Si fanno i nomi di Chiara Braga, 43 anni, responsabile Ambiente dem, e Chiara Gribaudo, che nella segreteria di Enrico Letta aveva la "delega" ai giovani. 

Al Senato, invece, visti i numeri più ballerini (e la necessità di una guida sperimentata, considerato che l'ex paladina di OccupyPd fa parte dell'altro ramo del Parlamento) Schlein potrebbe affidarsi alle mani esperte di Francesco Boccia, che l'ha seguita nella sua lunga corsa al Nazareno. 

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I giovani in campo

Un ruolo, quasi sicuramente, ce lo avranno poi il giovane deputato campano Marco Sarracino (33 anni). E in campo a livello nazionale potrebbe tornare pure la "sardina" Mattia Santori, animatore del movimento di giovani che nel 2020 si batté per sconfiggere la Lega in Emilia Romagna, poi consigliere comunale a Bologna (dove è stato protagonista di alcune uscite mediatiche poco felici). In prima fila anche l'ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, che è donna e pure giovane, e alle primarie ha coordinato la rete di sindaci  - a dire il vero piuttosto sguarnita - pro Elly. 

La nomenklatura

E la "vecchia" nomenklatura? Che ruolo avrà? Già, perché sono molti gli esponenti delle passate gestioni dem che hanno dato il loro appoggio a Schlein. Tra i primi a convergere sulla deputata è stato Dario Franceschini, insieme alla moglie Michela Di Biase (anche lei ora in pole per un incarico nel partito). E poi l'ex vicesegretario Peppe Provenzano, l'ex ministro Andrea Orlando, l'ex governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, fino al responsabile uscente dell'organizzazione Stefano Vaccari. Senza contare che anche la minoranza interna, quella che ha sostenuto Bonaccini, si aspetta un riconoscimento, visto che esce dalle primarie con un risultato vicino al 50%. La presidenza del partito, insomma, potrebbe andare in quella direzione. Ma tutto dipenderà da quanto «cambiamento» vorrà introdurre Schlein nel "suo" Pd. 

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA