Sirolo, follia alla rotatoria: seda una lite nel traffico e viene ucciso con un fucile da sub

Vittima un 23enne: il diverbio iniziato con un colpo di clacson, poi le minacce e le botte. Fino al tragico epilogo

Domenica 27 Agosto 2023
Ragazzo di 23 anni ucciso a colpi di fiocina per una mancata precedenza, choc vicino Ancona. Il killer fermato dai carabinieri

ANCONA La lite in strada, le botte, poi l'inseguimento a piedi terminato con un colpo di fiocina. Ha preso un 23enne in pieno petto, uccidendolo all'istante. Il velo dell'orrore si è posato ieri pomeriggio su via Cilea, stradina a pochissimi passi dal centro di Sirolo, teatro dell'omicidio dove ha perso la vita Klajdi Bitri, 23enne albanese residente ad Ancona.

L'operaio - lavorava per un'azienda dei cantieri navali - è morto dopo aver cercato di difendere un amico, giovane papà, coinvolto in una lite scoppiata alla rotatoria con il killer. Quest'ultimo, dopo la violenza con la fiocina, si è dato alla fuga a bordo di una Opel Astra grigia, condotta da una ragazza. È scattata la caccia all'uomo, durata quattro ore e terminata con l'arresto dell'aggressore, Fatah Melloul, un algerino di 28 anni bloccato a ridosso della spiaggia di Palombina. È stato tramortito dai carabinieri con il taser e portato negli uffici della caserma di Osimo, che procede per il delitto.

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IL FATTO La follia a Sirolo è esplosa attorno alle 16.40. Alla rotonda che si trova all'incrocio con via Fonte si è fermata una prima auto. A bordo una famigliola di Ancona: marito, moglie e due bimbi piccoli. Alla guida, una donna di 40 anni. Ha atteso qualche secondo per immettersi. Non conosceva bene la strada. Un ritardo che avrebbe spazientito la vettura che stava dietro, l'Opel Astra grigia. È partito il clacson, qualche parola grossa. Il killer è sceso dall'auto. Così ha fatto il marito della 40enne. «Ma cosa vuoi?» ha chiesto all'algerino che borbottava. La risposta sono stati calci e pugni. Ad intervenire in soccorso della vittima sono stati i suoi tre amici, a bordo di una berlina Mercedes con targa belga, che seguiva la Opel. Il trio, composto dal 23enne, dal fratello e dal cugino dell'aggredito, sono corsi per salvare il loro amico. Quando l'algerino ha visto il gruppetto che avanzava, ha preso la fiocina dal portabagagli e poi ha rincorso i tre ragazzi. Un centinaio di metri ed è esploso il colpo mortale. Il dardo è arrivato sul petto del 23enne e lo ha ucciso. Il killer ha ripreso la fiocina, è montato in auto ed è fuggito. Come se nulla fosse, sotto gli occhi spauriti degli amici della vittima.

 

LA TASK FORCE In via Cilea, da una parte si sono attivati i soccors, inutili per il giovane operaio, dall'altra è partita la task force dei carabinieri, coordinati dal pm Marco Pucilli, per cercare di catturare l'algerino in fuga sulla Opel. La caccia all'uomo è terminata a quattro ore dall'omicidio quando l'algerino è stato individuato sulla spiaggia di Palombina. Fondamentali sono state le testimonianze delle persone che hanno assistito, anche solo in parte, alla follia di via Cilea riuscendo a prendere la targa della vettura, e anche grazie alle telecamere disposte sul territorio, con cui si è riusciti a seguire i movimenti del fuggitivo.

IL BLITZ Il nordafricano è stato catturato dopo un maxi dispiegamento di forze. I carabinieri lo hanno preso mentre stava tornando dalla spiaggia, a petto nudo. Con lui aveva la busta di un discount e la fiocina, forse proprio quella utilizzata per uccidere il 23enne albanese. L'algerino è stato tramortito con il taser, catturato e portato in caserma per essere interrogato dal pm titolare del fascicolo, aperto per omicidio. Per il nordafricano è scattato l'arresto.

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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