Guidonia, lite tra vicini. «Abbassa la musica, è domenica e sono stanco», e gli spara alle gambe. Arrestato dipendente Ama

Il ferito lasciato in una pozza di sangue: è stato operato, non è in fin di vita

Lunedì 31 Luglio 2023 di Elena Ceravolo
Guidonia, lite tra vicini. «Abbassa la musica, è domenica e sono stanco», e gli spara alle gambe

«Ora basta, è domenica. Così non si può riposare. Io sono stanco». Voleva dormire dopo aver lavorato fin quasi all'alba e ieri mattina ha trovato insopportabili i rumori provenienti dalla casa dei dirimpettai, già in piena attività alle 8: decespugliatore in azione in giardino e faccende varie in corso, il tutto a ritmo di musica ad alto volume. E il passo dalla lite al dramma a Guidonia Montecelio, nel quartiere di Setteville Nord, è stato breve, anche perché non era la prima volta che ci si scontrava per beghe tra confinanti. Secondo una prima ricostruzione l'uomo - trentasettenne dipendente dell'Ama, una passione per la Lazio, già noto alle forze dell'ordine per precedenti vari e per un Daspo - prima ha protestato, poi è sceso in strada per un faccia a faccia, alla fine ha impugnato una pistola e ha premuto il grilletto contro il vicino "rumoroso", 26 anni, lasciandolo in una pozza di sangue. Con un colpo ha centrato la gamba destra, fratturandogli il femore.

I familiari hanno allertato subito soccorsi e 112. Il ferito, dopo essere stato stabilizzato dagli operatori del 118, è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Sandro Pertini. Subito è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimettere in sesto la gamba fratturata dal proiettile, ma non sarebbe in pericolo di vita.

LE INDAGINI

L'aggressore, che in un primo tempo era scappato, è stato rintracciato dai carabinieri della compagnia di Tivoli che lo hanno prima ascoltato in caserma e poi portato in carcere, una volta arrivata la convalida dell'arresto. Dovrà rispondere di tentato omicidio. Gli investigatori dell'Arma, intanto, hanno avviato le indagini per ricostruire tutti i dettagli della vicenda. È successo in via Germania, una zona di villini a schiera. Secondo una prima ricostruzione il trentasettenne M. B. avrebbe cominciato ad inveire contro i confinanti per tutto quel trambusto. Troppo presto per lui, che probabilmente si era invece messo a riposare da poco ed è stato svegliato. La musica alta, i lavori di casa, e anche il decespugliatore acceso, visto che i rami della siepe appena tagliati di fresco erano ancora a terra quando sono arrivati i carabinieri. «Basta, è domenica. Io sono stanco», gli ha urlato. Un litigio che, battuta dopo battuta, è andato in breve alle stelle, visti anche i rancori accumulati nelle precedenti discussioni, sempre per problemi di vicinato.

È a questo punto che sarebbe spuntata quella pistola calibro 9, un'arma detenuta illegalmente. Due i colpi partiti secondo i primi accertamenti, mentre altri sarebbero andati a vuoto: per l'agitazione, infatti, l'uomo avrebbe iniziato a scarrellare e non sarebbe più riuscito a sparare ancora. Uno solo il proiettile che ha colpito il ventiseienne. Tutto sarebbe successo di fronte ai familiari dell'uno e dell'altro, che hanno lanciato immediatamente l'Sos ai numeri di emergenza. Subito sul posto sono arrivati i carabinieri, ma M. B. era scappato: hanno trovato solo il ferito a terra mentre gli venivano prestati i primi soccorsi.

LA FUGA

Non è durata a lungo quella fuga improvvisata. Ha, infatti, risposto al telefono agli investigatori dell'Arma che lo cercavano e che così sono riusciti a convincerlo a ritornare da solo. L'uomo ha raggiunto autonomamente la caserma della tenenza di Guidonia Montecelio e, dopo l'interrogatorio, è stato portato nel carcere di Rebibbia. Nessuna traccia dell'arma utilizzata per gambizzare il vicino, evidentemente detenuta illegalmente. Di quella pistola calibro 9 M. B. potrebbe essersi disfatto quando si è allontanato dal luogo della drammatica lite. Ma lui in merito non ha voluto dire nulla: non avrebbe fornito particolari né su come se la fosse procurata né su come e dove se ne è liberato. I militari della compagnia di Tivoli sono ora al lavoro per tracciare tutti i contorni della vicenda e verificare i racconti dei testimoni. Sono stati effettuati i rilievi scientifici che consentiranno di stabilire esattamente quanti colpi sono stati sparati. Ma a chiarire tutte le fasi della lite e dell'aggressione potrebbero essere le immagini delle telecamere private che gli investigatori hanno già individuato. Le immagini, una volta acquisite, saranno fondamentali per dire con certezza cosa sia accaduto ieri mattina intorno alle 8 di fronte a quei villini di via Germania.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci