Parlano le compagne di Julia Ituma, la 18enne pallavolista azzurra di Novara morta ieri dopo esser caduta dalla finestra della sua camera d'albergo a Istanbul, dove era in ritiro con la sua squadra.
Il comunicato
«Non riusciamo - proseguono le pallavoliste - a capacitarci dell'accaduto, non riusciamo a farcene una ragione: nulla ha mai anche solo lasciato presagire che una cosa del genere potesse accadere, altrimenti saremmo intervenute, sostenendoci come siamo abituate a fare ogni qualvolta qualcuna di noi si dovesse trovare in difficoltà».
«È scontato quanto vero dire oggi che siamo distrutte e che non c'è minuto in cui ognuna di noi non si chieda il perché di quanto accaduto o non ripensi a come le cose sarebbero potute andare diversamente, se solo si fosse confidata con noi - continua la dichiarazione delle ragazze della squadra novarese -. Siamo consapevoli che dovremo fare i conti per tutta la vita con questa tragedia, come siamo consapevoli che dovremo affrontare la mancanza di Julia ogni giorno».
«Chiediamo a tutti - proseguono - di rispettare il nostro stato d'animo: a Istanbul abbiamo perso una di noi, una ragazza giovanissima che condivideva con noi obiettivi, sogni, passioni. Non ci sono parole per descrivere quello che stiamo provando e non c'è nulla che possa lenire il nostro dolore, lo stesso che sta provando la sua famiglia e che stanno affrontando tutti coloro, ed erano tanti, che a Julia volevano bene. Vi chiediamo sostegno e supporto, vi chiediamo di starci vicini» concludono.
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