Dai primi palleggi nel campetto di casa al debutto come presidente: Da Rold e il Volley, la storia di un successo

Venerdì 5 Aprile 2024 di Daniela De Donà
Sandro Da Rold

BELLUNO - Tornare, con la memoria, a dove tutto è cominciato. A un bar, a una richiesta di sponsorizzazione e, soprattutto, a una passione, mai sopita, che si riaccende. Era il 2017 quando Sandro Da Rold prese in mano le redini di una squadra di ragazzi bellunesi. «Tutto ha avuto inizio con un mio simbolico aiuto economico, 5mila euro, alla squadra della Pallavolo Belluno che militava in serie C». Incontro casuale e merito ad Andrea Gallina già dirigente Luxottica, ora vicepresidente del Belluno Volley, in questo riavvicinamento di Da Rold allo sport del cuore, da lui praticato tra i 14 e i 20 anni con la Sai Belluno, nel ruolo di centrale. «Ci incontrammo al Caffè Deon.

Andrea mi chiese di dare una mano alla squadra di cui era presidente. E fu come rimettere in moto l'amore per il volley».

IL PRECEDENTE
Due anni in serie C, poi due in B, con giocatori praticamente tutti locali (Giovanni Candeago, Luca Gallina, Alex Paganin, per fare tre nomi) fino all'inserimento di un "foresto", quel palleggiatore Gianluca Colussi che oggi è l'allenatore in A3: «Nel 2017 si giocava al Palasport "De Mas", davanti a cinquanta spettatori. Ma mentre si inanellavano successi su successi cresceva l'interesse e il pubblico che veniva a vedere le partite era sempre più coinvolto». Anno dopo anno si è arrivati alla promozione in A3, con il primo campionato 2021-2022: «Dalla serie B alla A3 c'è un salto enorme. Anche a livello logistico». Il "De Mas" non era omologato per motivi di altezza. Trasferimento alla Spes Arena. Con l'obbligo, per esempio, del tappeto taraflex e del video check. E si deve aprire il portafoglio. Paiono lontani i tempi dei 5mila euro a mo' di sostegno: «Adesso, per un campionato di A3, servono più di 500mila euro. La mia azienda, peraltro, mi permette di affrontare i costi. Ma devo dire che possiamo contare anche su oltre 100 sponsor che, come gli appassionati che ci seguono, è in costante aumento».

La squadra ora è a un passo dagli ottavi di finale dei playoff di serie A3. E Sandro Da Rold titolare della "Da Rold Cassol srl" di via Vittorio Veneto - si gode il ritorno di immagine: «Devo ammetterlo: vi è ricaduta positiva sulla ditta. Probabilmente, grazie alla pallavolo, vengono trasmessi senso di dinamismo e fiducia». Non nasconde i dati: «Nel 2016 l'azienda, con 40 dipendenti, fatturava 7 milioni di euro. Nel 2023 i dipendenti sono 180 e il fatturato è di 30 milioni di euro». Il presidente del Volley Belluno ha 67 anni: «Ho iniziato nel campetto di casa, a Cavarzano, con una rete improvvisata e qualche amico».

EX COMPAGNI
Vengono fuori alcuni nomi: Fabio Bortot, Mauro e Walter De Barba, il fratello Stefano Da Rold. «Ho lasciato l'agonismo per motivi familiari, visto che sono diventato papà giovanissimo, ma ho sempre seguito le vicende della pallavolo bellunese». Quindi la molla del riavvicinamento, sette anni fa: «Scattata anche grazie a Renzo Savasta, un ex campione sempre pronto a darmi consigli preziosi». Chiude con una considerazione Sandro Da Rold: «Da giovane ho vissuto la pallavolo con spensieratezza, incoscienza e coraggio. Ora, nella veste di presidente, sento la responsabilità del risultato, mi preoccupo per la soddisfazione del pubblico e degli sponsor».
 

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