Lambioi: la piscina riapre il primo luglio

Sabato 6 Giugno 2020 di MaurizioFerin
La vasca della piscina di Belluno
Mercoledì 1 luglio. Segnatevi questa data nel calendario. Il lockdown delle piscine di Lambioi dovrebbe concludersi in quel giorno di inizio estate, anche se non va esclusa la possibilità che la riapertura slitti di un’ulteriore settimana. La chiusura dell’impianto natatorio di Belluno arriverà quindi vicino ai 4 mesi, perché è dal 10 marzo che nessuno si tuffa in più nell’acqua clorata. L’annuncio arriva dopo il confronto di ieri pomeriggio tra l’amministratore della Sportivamente Belluno, Fabio Gasperin, e il direttore della società che gestisce la piscina, Stefano Caldart. Entrambi confortati da una comunicazione ufficiale dell’amministrazione comunale, proprietaria dell’impianto. In sostanza, la giunta Massaro dovrebbe avere garantito la copertura del buco in bilancio, creatosi inevitabilmente con la chiusura della piscina. Si parla di centinaia di migliaia di euro. «Uno sforzo importante - sottolinea Gasperin - se solo pensiamo ai mancati introiti per le casse comunali su molti altri fronti». Ma c’è un altro dato a confortare l’umore degli uomini della Sportivamente: la risposta degli utenti disposti a rinunciare a esigere il credito vantato da tutte quelle famiglie che già avevano pagato corsi e quote societarie (gli sport praticati all’interno delle piscine sono molti: nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, attività subacquea, triathlon per la parte acquatica...). In tutto, un centinaio. Per una media che potrebbe avvicinarsi ai 200 euro: fanno decine di migliaia di euro che la Sportivamente non dovrà restituire o scontare sui corsi e le attività prossime venture.
GRANDE DIFFERENZA
In provincia sono 7 gli impianti natatori: dal 25 maggio hanno riaperto Agordo, Longarone, Pieve di Cadore e Pelos. Ancora in stand-by, oltre alla Sportivamente, anche l’Ondablu che gestisce le piscine di Santa Giustina e Pedavena. «Noi stiamo lavorando celermente per aprire entro il mese - assicura Angelo Paganin - non abbiamo ancora date certe però». Ma perché queste tempistiche così diverse? «Una cosa è scaldare e mantenere caldi 2 mila metri cubi di acqua, un’altra garantirlo a 100 metri cubi - spiega Gasperin -. Così come c’è una bella differenza tra uscire dal porto con un barchino cui bastano un capitano e un marinaio (e 10 persone per dare un senso all’attività), e farlo con un transatlantico». La piscina di Lambioi come una delle grandi navi da crociera, quindi, imparagonabile con le strutture più piccole e “agili”.
I LAVORI
Gasperin dice che la Sportivamente si è messa in regola con i nuovi protocolli (misurazione temperatura corporea all’ingresso, entrata distinta dall’uscita, utilizzo molto più “igienico” degli spogliatoi) però «dobbiamo verificare la compatibilità della riapertura con i tempi necessari a lavori importantissimi che stiamo portando avanti sulla centrale termica, che ha interfacce con i collegamenti Enel e gas». Interventi già programmati, manutenzioni ordinarie e straordinarie, a conferma di un meccanismo delicato quale è la piscina.
I SONDAGGI
Al di là dei particolari tecnici, sono fondamentali i messaggi all’esterno. Bisogna cioè convincere l’utenza a tornare «e tutti devono sapere che sarà necessaria la prenotazione», sottolinea Gasperin, ricordando una delle nuove abitudini che i frequentatori delle piscine dovranno imparare. Ma Lambioi riaprirà fin da subito anche agli agonisti. «Ci stiamo già ragionando - dice l’amministratore della Sportivamente - servono un piano di comunicazione e campagne promozionali. Noi intanto stiamo portando avanti sondaggi con istruttori e atleti, per capire quanti hanno l’intenzione di tornare fin dalla riapertura». Se la risposta sarà la stessa avuta dopo l’appello a rinunciare ai crediti, il futuro di Lambioi sarà roseo.
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