Marianna, fotografa di mari e oceani,
naturalista in "guerra" con le baleniere

Sabato 21 Marzo 2015 di Maria Elena Mancuso
Marianna, fotografa di mari e oceani, naturalista in "guerra" con le baleniere

ROMANO D'EZZELINO (Vicenza) - Quella di Marianna Baldo, 44 anni, fotografa e naturalista originaria di Romano d’Ezzelino, è una storia di coraggio e passione . Ma soprattutto è una storia d’amore, totale e smisurato, nei confronti della natura, del mare e dei suoi abitanti.

Un amore che dal porto sicuro di un impiego a due passi da casa, l’ha trascinata in mare aperto. In giro per il mondo tra oceani e ghiacciai con la sua macchina fotografica: volontaria sulle navi di Sea Shepherd, l’organizzazione internazionale che dal 1977 si batte per la difesa e la salvaguardia dei mari.

“Era il 2012, quando ho incontrato per la prima volta Sea Shepherd”, ci racconta. “In quel momento ho capito che la mia vita doveva cambiare”.

Comincia così la sua storia Marianna, spiegando come sia stato difficile intraprendere la strada che, dai paesaggi ai piedi del Grappa, l’ha portata fino all’Oceano Antartico e oltre. “Non è stato per niente semplice spiegare ai miei famigliari che avrei lasciato un lavoro sicuro e ben pagato, per dedicarmi alla fotografia e alla tutela degli oceani. Soprattutto alla luce di questa grave crisi economica. Ero responsabile per la sicurezza in un’azienda del Vicentino, ma il mio primo amore restava la natura”.

E il primo amore, si sa, non si scorda mai.

“Mi sono laureata in Scienze Naturali all’Università di Padova. L’ambiente e gli animali sono sempre stati la mia passione. Tanto che a undici anni decisi che non avrei più mangiato carne. Vi lascio immaginare la reazione dei miei genitori! Ma ho tenuto duro e ho continuato per la mia via”.

L’azione fa la differenza, recita il motto di Sea Shepherd. E Marianna, nella sua vita, ha deciso di agire.“Gli uomini stanno poco per volta distruggendo la Terra. Io ho deciso di essere non solo parte del problema, ma anche della cura. Da tre anni ormai ho messo il mio tempo e il mio lavoro a servizio di Sea Shepherd e della sua causa. In giro per il mondo, dal Santuario dei Cetacei in Antartide alle Isole danesi di Far Oer, ma anche in Italia e in Francia. In mare per mesi a pattugliare coste e aree marine protette. A combattere letteralmente contro le grandi baleniere giapponesi e i pescatori di frodo. Rischiando molto, è vero. Ma con la grande e appagante sensazione, a fine giornata, di aver davvero fatto qualcosa di utile. La mia è stata una scelta radicale. Il lavoro di fotografa, flessibile e indipendente, mi permette una grande libertà".

E poi è una donna libera, in tutti i sensi: "Non ho figli o mariti di cui occuparmi. Ma vi assicuro che non è questo l’unico modo per rendersi utili. Sea Shepherd fa anche molto lavoro a terra per informare i giovani o raccogliere fondi. Siamo tutti volontari e il contributo di ognuno è fondamentale. Che sia mezz’ora per mandare delle mail da casa o tre mesi a bordo di una nave. In questi anni ho conosciuto gente di ogni età, nazionalità e professione. Studenti, impiegati e pensionati che hanno arricchito la mia vita. Una vita fatta di ideali, battaglie e grandi soddisfazioni in questo meraviglioso e necessario progetto per la realizzazione di un mondo migliore”.

Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA