BASSANO - (Cs) Alcuni mesi fa molte donne si erano messe in gioco improvvisandosi modelle per una serata sul ponte degli Alpini, con la sfilata "Donne per le donne". Ora quei vestiti vanno all'asta per beneficenza.
La passerella fu pensata per portare a conoscenza del pubblico la lotta costante da parte di tutte le donne del mondo per recuperare dignità e speranza nel futuro. L'idea era stata di Mar Lawoti, la onlus fondata nella città del Grappa su input di Prisca Ojok, tuttora sua presidente, per fare informazione e sensibilizzazione e per proteggere dagli abusi le donne e i minori del Kalongo, nel Nord Uganda.
Prisca, arrivata in Italia anni fa, appena diciassettenne, scampando alle persecuzioni subite dalla sua tribù, gli Acholi, nel Nord Uganda, è una donna determinatissima che dagli anni '90 in poi, proprio iniziando da un lungo articolo sul Gazzettino, ha movimentato tutta la grande stampa italiana (e non solo) sulla tragedia dellì'Uganda, in quegli anni a nord alla mercè di guerriglieri terroristi che arrivavano, uccidevano, rapivano bambini e bambine.
E' stata anche funzionaria della cooperazione italiana in Uganda, sotto protezione Onu, per salvare il suo popolo e organizzare dei campi di accoglienza nel centro Uganda. Oggi la situazione è migliorata e a Kalongo si opera per dare un futuro a quei giovani recuperati, alle donne, ai bambini orfani, insegnando a coltivare la terra, a imparare dei lavori.
La sfilata sul Ponte era stata un successo di abiti e design africano (vestiti disegnati e ideati dalla stessa Prisca) con stoffe originali ugandesi confezionate da sarte locali: gli abiti vennero indossati da donne di varie etnie e di varie categorie. Mobiltando tante donne bassanesi di ogni etnia, il Ponte degli Alpini divenne la passerella più colorata al mondo.
Ora Mar Lawoti organizza nella sua sede, in via Marco Sasso (alla rotonda tra viale Diaz e viale Pecori Giraldi), un'asta di beneficenza con molti dei vestiti visti sfilare sul Ponte. L'appuntamento è per giovedì 28 maggio, a partire dalle 19: aperitivo per tutti e poi l'asta, il cui ricavato andrà sempre alle donne aiutate dalla Onlus in Uganda. "Donne per le donne" rimane un imperativo.
