Eccellenze del Nordest, il presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti Massimo Da Re: «Nel Veneziano un sistema favorevole a nuove imprese»

Mercoledì 29 Novembre 2023 di Massimo Casagrande
Eccellenze del Nordest, il presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti Massimo Da Re: «Nel Veneziano un sistema favorevole a nuove imprese»

VENEZIA - Massimo Da Re, presidente Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Venezia, il reshoring e il backshoring sono due concetti importanti nel mondo della produzione e della catena di approvvigionamento delle materie prime, che stanno guadagnando crescente attenzione a livello globale e locale. Entrambi si riferiscono al processo di riportare le attività di produzione in un paese di origine: ma con quali sfumature e motivazioni?
«Il reshoring è il processo di riportare la produzione e la manifattura indietro nel paese di origine dell'azienda.

Questo movimento è spesso motivato da vari fattori, come il desiderio di avere un controllo più stretto sulla qualità dei prodotti, ridurre i tempi di consegna, reagire più rapidamente alle esigenze del mercato locale e mitigare i rischi associati alle lunghe catene di approvvigionamento globali.

Il backshoring è simile al reshoring, ma si differenzia per il fatto che implica il ritorno della produzione dopo averla precedentemente delocalizzata in altri paesi per benefici economici ed è spesso guidato da un insieme di fattori complessi, come i cambiamenti nei costi di produzione all'estero, problemi di qualità, o difficoltà logistiche. Come commercialisti, stiamo supportando le aziende in questo processo attraverso consulenze mirate, assistenza nella pianificazione fiscale e strategica aiutandole a navigare le complessità di questo tipo di operazioni».
Qual è l'impatto di questi fenomeni sul tessuto economico di Venezia?
«Il rinnovato interesse per le produzioni locali e cosiddette Made in Italy è un fenomeno che sta investendo le PMI del Nord Est, veneziane incluse, soprattutto per le imprese che operano in settori come la manifattura di alta qualità, ad esempio la moda e i beni per la persona, ma sta riguardando anche altri settori, complice la spinta verso la sostenibilità. Questo rientro non solo rafforza il tessuto economico locale ma crea anche nuove opportunità di lavoro e stimola l'innovazione. Tuttavia comporta delle nuove sfide, come la necessità di adeguare le infrastrutture produttive e di formare adeguatamente la manodopera: è in corso un cambiamento nel panorama delle competenze: oltre alle tradizionali abilità artigianali, c'è una crescente domanda di competenze digitali e di gestione sostenibile in chiave ESG».
Lo scorso ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato misure significative per incentivare il reshoring, tra cui un'importante agevolazione fiscale per le PMI. In che modo questa iniziativa impatterà sul processo di reshoring e quali benefici specifici potranno aspettarsi le imprese che decidono di rientrare in Italia?
«Le nuove misure approvate il 16 ottobre dal CdM rappresentano un sostegno importante per il reshoring. In particolare, si introduce un incentivo fiscale che consiste in una riduzione del 50% dell'imposta sui redditi e dell'IRAP per le attività trasferite in Italia da un paese non appartenente all'Unione Europea o allo Spazio Economico Europeo. Questa agevolazione si applica per il periodo d'imposta in cui avviene il trasferimento e per i successivi cinque anni. È una misura che mira a rafforzare il sistema produttivo italiano, incentivando le imprese a ristabilire le loro operazioni in Italia, con benefici significativi in termini di riduzione del carico fiscale».
Per restare in laguna, lo scorso anno a Venezia è stata istituita la ZES/ZLS, che dovrebbe favorire il reshoring e attrarre imprese estere, con quali agevolazioni?

«Il piano strategico della ZLS di Venezia-Rovigo mira a estendere le agevolazioni del credito di imposta delle Zone Economiche Speciali (ZES) anche alle ZLS del Centro-Nord. Il Porto di Venezia, infrastruttura di importanza strategica europea, consente alle aree connesse di beneficiare di deroghe agli aiuti di Stato, favorendo un maggior supporto alle attività economiche che rientrano o si stabiliscono in queste aree. In questo senso la ZLS di Venezia funge da catalizzatore per il reshoring e backshoring, fornendo un contesto favorevole e sostenibile per le aziende che desiderano rientrare o stabilirsi in Italia. Questo si traduce in un potenziale di crescita economica per la provincia e la regione, con un impulso alla creazione di posti di lavoro».
Ha parlato anche di ESG, ci sono iniziative specifiche o piani per promuovere le buone pratiche di sostenibilità nel processo di reshoring/backshoring?

«Il reshoring e il backshoring offrono un'opportunità unica per riorientare le attività produttive verso pratiche più sostenibili. A Venezia, questo significa investire in tecnologie pulite e processi di produzione che riducano l'impatto ambientale. Inoltre, c'è un crescente interesse da parte delle aziende nel bilanciare profitto e responsabilità sociale, favorendo così un modello di business più sostenibile e rispettoso dell'ambiente e della comunità locale. La riduzione dell'Impronta di carbonio data dal trasferimento della produzione più vicino ai mercati di consumo, il migliore controllo qualitativo e ambientale degli standard ambientali e di sostenibilità, l'adozione di tecnologie più pulite e efficienti, la maggiore compliance e trasparenza sul rispetto delle normative e degli standard etici sono solo alcune della buone pratiche favorite del riportare la produzione in patria, senza dimenticare la sostenibilità nella catena di approvvigionamento: portando la produzione più vicino a casa, le aziende hanno maggiori opportunità di lavorare con fornitori locali che adottano pratiche sostenibili, rafforzando la compliance ESG complessiva della catena del valore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci