La sfida delle mamme social «Siamo manager di noi stesse»

Sabato 19 Dicembre 2020 di Valentina Venturi
La sfida delle mamme social «Siamo manager di noi stesse»

Per le donne italiane conciliare lavoro e maternità è da sempre un'impresa: una su quattro lascia alla nascita di un figlio. Uno spiraglio viene dalla rete, dove negli ultimi anni si affacciano donne che accolgono la maternità quale plus professionale: sono le mamme imprenditrici social. Un esempio sono Silvia Rossi, Stefania Rubino e Ilaria Sirena che danno vita nel 2013 a itrentenni, un blog che oggi su Instagram conta 109mila follower. È Stefania a parlare e sottolinea come il web rappresenti la rivincita: «Nel mondo del lavoro ci siamo trovate tutte, chi più chi meno, in imbarazzo. Invece la costruzione di un progetto autonomo e indipendente sul web per noi donne e madri è stato un grandissimo riscatto».

Il successo de itrentenni ha spinto le tre a scrivere due libri: Hai detto trenta? edito Rizzoli nel 2018 e Ci vediamo all'uscita da poco pubblicato per Sperling & Kupfer. «Nel nostro caso - prosegue Stefania - la maternità viene vissuta e non cannibalizzata.

Io e Ilaria siamo mamme da tre anni, mentre Silvia lo è diventata a novembre. Eppure non abbiamo mai cannibalizzato queste argomentazioni, soprattutto per non escludere chi a trent'anni ha scelto di non essere madre».


Ad accostare biberon, pappine e scrittura sono diverse mamme social, che hanno trasformato la maternità in un racconto generazionale, come Cristiana Calilli che ha aperto il blog @CentopercentoMamma tre mesi dopo la nascita di Cecilia: «Da lì a due anni il blog è diventato la mia unica attività lavorativa, che si è evoluta fino a giugno, quando ho fondato con Elisa Minocci la Lola Comunicazione». C'è poi Enrica Tesio ironica blogger e scrittrice torinese con 13,9mila follower, o le amiche Teresa Saragò e Priscilla Galloni che con Family Welcome hanno dato vita a una realtà editoriale con 32mila follower. Nel mare magnum dell'online non si possono trascurare Francesca Fiore e Sarah Malnerich che hanno ottimizzato la loro professionalità materna con @mammedimerda, Valentina Orrù che tramite @mamma_primizia scova realtà agricole locali sane e virtuose e Margherita Barin che ha ideato la start-up sociale Tilla Baby Box per contribuire a donare un kit per la cura del neonato a mamme in difficoltà.

La gestione maternità e lavoro è sicuramente chiara a Giorgia Mosca meglio nota come @6voltemamma, esperta di acrobazie nel gestire le esigenze di tutti i figli, a breve sette, che spaziano dai pochi mesi ai 14 anni. Su Instagram è seguita da 69,6mila utenti e si autodefinisce mamma di 6figli+1 senza filtri Sclerate comprese!. Trentatré anni come il marito Mirko, insieme gestiscono un'officina e centro revisioni e si mostrano sui social nella loro semplicità. «Mirko - rivela Giorgia - gestisce la parte pratica e io sono in ufficio. Non siamo la famiglia che vive solo su Instagram: non ho la babysitter e se sono in ufficio mia madre si occupa dei ragazzi. È dura gestire tutto ma si può fare: ci si organizza e ci si abitua ad avere ritmi diversi. I bambini diventano autonomi e si aiutano tra di loro e un supporto viene anche dalla rete: con Medicoora ho trovato ausilio a tante paure, specie durante il lockdown».


Il primo figlio, in famiglia sono cinque femmine e tra poco due maschi, è arrivato quando Giorgia aveva diciotto anni. E da quel momento non si è più fermata: «Ricordo che all'epoca con Mirko di giorno lavoravamo e la sera andavamo a seguire le lezioni di scuola serale. Ho sempre fatto la mamma: impari a far da mangiare per tanti, ad avere pentole più grandi e a stare sempre in macchina. Ormai sono Speedy Gonzales».

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