La sorella dell'artista olandese Van Gogh, Wilhelmina Jacoba (1862-1941), avrebbe venduto 17 quadri dell'artista, dopo la sua morte, per curare la propria malattia mentale. È questa la sorprendente rivelazione contenuta in un nuovo libro sulla vita del noto pittore. Il volume dal titolo «The Van Gogh Sisters» di Willem-Jan Verlinden, studioso che lavora per vari musei olandesi, è stato da poco pubblicato dalla casa editrice Thames & Hudson di Londra.
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Le centinaia di lettere, scritte in olandese e mai pubblicate prima, sono conservate negli archivi del Van Gogh Museum di Amsterdam, che prossimamente saranno pubblicato integralmente a cura del museo olandese. La sorella Wil van Gogh visse una vita in gran parte infelice e fu ricoverata in ospedali e manicomi per quasi 40 anni. Vincent Van Gogh per parte sua trascorse tre soggiorni consecutivi negli ospedali di Arles, in Provenza, oltre a un anno in un manicomio a Saint-Remy-de-Provence. Nelle sue stesse parole, il pittore era afflitto da «una febbre o una follia mentale o nervosa». «Man mano che diventava sempre più famoso e i prezzi dei suoi dipinti aumentavano, in un certo senso Vincent si occupava anche del destino delle sue sorelle, anche molto tempo dopo la sua morte», scrive Verlinden. L'artista morì all'età di 37 anni, praticamente senza un soldo.