Red Canzian infiamma la sua gente: oltre 3mila al concerto in riva al Sile

Domenica 21 Maggio 2023 di Maria Chiara Pavan
IL CONCERTO DI SILEA Red Canzian
La sua piccola “Woodstock” nasce graziata dalla pioggia. Red Canzian è raggiante, «è da una settimana che guardo le previsioni meteo, ma ce l’abbiamo fatta, siete tutti qui!». Il suo “concerto del cuore” prende vita agli impianti sportivi di Silea in una serata umida ma riscaldata dai sorrisi di forse un po’ meno delle 3500 persone previste: non saranno sedute sul prato come immaginava Red pensando alla sua Woodstock in riva al Sile, ma poco importa. Sono lì per lui, per la star “di casa” che ha segnato, e segna ancora, la storia musicale italiana, e per il suo “Stasera non sono solo in tour”, una serata gratuita dedicata alla città. Alla sua città: «È il mio concerto del cuore, finalmente a casa» aveva preannunciato l’artista alla vigilia. E “casa” ha risposto con calore: amministratori del territorio (da Zampese a Pettenà, Dal Zilio, Arrigoni, Santina Grande), gruppi di amiche e amici, famigliole con bambini, coppie, anziani arrivano tutti allegri sventolando i loro biglietti, accompagnati da un impeccabile servizio di volontari, organizzatori, vigili e forze dell’ordine che controlla il fluire delle persone, traffico compreso, con attenzione.

«Un evento epocale – sorride felice la sindaca Rossella Cendron abbracciando con lo sguardo il pubblico che si ammassa sotto il palco – siamo davvero tutti in famiglia qui, è bellissimo». Potere di Red: «È uno di noi, è magnifico partecipare a questa festa dopo anni di reclusione – ribadisce Raffella Scomparin che con la sorella Daniela e i compagni Giorgio e Nicola si avvia verso il prato – ed è bello che Red si ricordi di noi, della sua città». Concordano Carla Preti e Valeria Gasparini, anche loro di Silea, «Siamo orgogliose del nostro concittadino, della sua generosità: bravo Red, una festa bellissima». I piccoli Roed e Raldi, 13 e 8 anni, seguono papà Lorenzo verso i cancelli, di Red non sanno nulla, «ma stasera lo conosceremo» ribattono sicuri guardando il padre, che invece è «cresciuto con la musica di Canzian». «Per anni abbiamo cercato di portarlo alla nostra festa – dice l’ex presidente della “festa dea sardea” Giuliano Zanette – per cui ora è davvero bellissimo averlo qui, tutto per noi. Bravo il Comune».
IL PROTAGONISTA
Canzian domina il palco con l’aria di un ragazzino felice, la voce è sempre potente e arriva diretta al cuore degli spettatori che gli rispondono alzando mani, cantando con lui, agitando in aria i cellulari come se fossero lanterne. Alle sue spalle un mega schermo proietta immagini che si intrecciano: colori, cieli stellati, nuvole, fiamme, galassie, campi di girasole, persino foto in bianco e nero del muro di Berlino. «Ma che meraviglia, non avete idea di quanto abbia aspettato questo concerto - attacca Red - Questo è il mio unico concerto da solista quest’anno», tra poco inizierà le prove della reunion con i Pooh, «un’altra bella avventura che vivrò con i miei fratelli. Ma adesso sono a casa, sono nella mia terra, che mi ospita da quando sono nato. E uno a casa ci si sente protetti». Non a caso il concerto si apre con “Sai come me”, che Red dedica al pubblico: «State con me stasera, siamo stati troppo tempo lontani in questi anni, stiamo insieme e divertiamoci». Anche perchè il palco «è la mia casa da più di 50 anni, dove mi diverto a raccontare delle storie. E con la musica provo a inventare i miei viaggi: siete pronti a viaggiare con me?». 

Red si racconta, accompagnato dalla sua band (alle tastiere Vannni Antonicelli, alla chitarra Alberto Milani, alla batteria il figlio Phil Mer, «e poi c’è lei che canta e ogni volta mi incanta, la mia piccolina, Chiara»): i racconti prendono vita tra le note, partendo negli anni Sessanta e dal beat sulla scia dei Beatles - con “She Loves you” - e dei The Mamas e The Papas - “California Dreamin’” - quindi l’immancabile “Piccola Ketty” cantata in coro da tutti. Ecco i Pooh, con la divertente telefonata dell’impresario che scrittura Red senza distinguere il basso dalla chitarra. «Ma quell’incontro è stato magico, è scattato amore a prima vista, ci capimmo subito e tutto iniziò in modo così naturale, fu come se la vita avesse già deciso per noi, e dopo una settimana di prove ero già diventato uno dei Pooh, e siamo partiti subito per l’America». E poi «il prog che ti entrava sottopelle, era specie di virus buono da cui per fortuna non siamo mai guariti», l’omaggio ai Pink Floyd, l’amico di una vita Stefano D’Orazio, il primo dei “duetto virtuale” con la performance registrata prima della scomparsa: «Stefano mi conosceva proprio bene, del resto io e lui tra un battere e un levare abbiamo passato una vita insieme». E nel lungo viaggio donato da Red, c’è spazio anche per l’ultimo grande lavoro, l’opera rock dedicata a Casanova, «al rubacuori senza mai oblio», che presto tornerà in scena. E per fine anno è in arrivo il dvd. Potere di Red. E dell’amore.
Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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