Milano, la Scala riapre il sipario con Hänsel und Gretel per la prima volta in tedesco

Mercoledì 30 Agosto 2017 di Rita Vecchio
Marc Albrecht, direttore
Il Piermarini riapre i battenti. Mentre il suo Sovrintendente Pereira si trova ad Astana con il Falstaff di Verdi diretto da Zubin Mehta per la turnée del Teatro alla Scala in Kazakistan, al Teatro alla Scala si comincia. Ad aprire il sipario, Hänsel und Gretel, l’opera fiaba di Engelbert Humperdinck per la prima volta messa in scena in tedesco, ovvero nella sua lingua originale. La fiaba (che scrisse su libretto della sorella Adelheid Wette e tratta da una favola Fratelli Grimm)  andrà in scena al teatro scaligero da sabato 2 settembre, con le successive 7 repliche (fino al 24 settembre) dirette da Marc Albrecht. A rappresentarla, gli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala. 

Dopo il Flauto Magico della scorsa stagione, è il capolavoro di Humperdinck a fare da apripista alla stagione:  Un’opera assente dal 1959, ovvero dai tempi di Antonino Votto, Fiorenza Cossotto, Renata Scotto e Rolando Panerai. 
 
 


«Questa fiaba non è una fuga dalla realtà», dice Sven-Eric Bechtolf cui è affidata la regia dell’opera di Humperdinck. «Abbiamo creato un equilibrio tra il romanticismo della storia e il crudo realismo».

Non una fiaba solo per i bambini. Non un’opera semplice. «La bellezza dell'opera sta proprio nella sfida insita, nei tranelli che si celano», dice il maestro Marc Albrecht.

Hänsel und Gretel aveva attirato da subito l’attenzione di Strauss che la diresse a Weimar nel 1893 con un successo che riecheggia tutt’oggi in Germania guadagnandosi il tredicesimo posto come opera più rappresentata. In perfetto equilibrio tra la seriosità e leggerezza, come la tradizione romantica germanica vuole.

«Ho cercato la modernità per ricreare l’antico», commenta Julian Crouch che ha allestito le scene con scatole cartone e proiezioni. «Il cartone si presta bene alla scenografia e rappresenta al meglio il rapporto dialettico tra povertà e sviluppo». Una fiaba che prende forma dall’indigenza dei due bambini e si sviluppa nelle sue parti portando alla riflessione. Non a caso, nella scenografia presente la skyline che ricalca la città metropolitana moderna  in un rapporto dialettico tra povertà e ricchezza. 

Eventi satelliti all’opera saranno l’incontro con Franco Pulcini, prima di ogni recita iper il pubblico che lo vorrà (gratuitamente fino ad esaurimento posti) e l’appuntamento del 31 agosto con ”Wagner di marzapane”. Titolo non casuale (la casa di Hansel e Gretel non era di marzapane) che strizzerà l’occhio a curiosità e commenti sull’opera. L’incontro sarà tenuto Maurizio Giani, Professore di Estetica musicale allìUniversità di Bologna. 
Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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