Dolomiti patrimonio dell'umanità
raccontate in sei documentari

Venerdì 3 Ottobre 2014
(foto da www.timestars.org)
BELLUNO - Si intitolano "Dolomiti: montagne, uomini e storie". Parlano delle straordinarie montagne del Nordest i sei documentari di 55 minuti ciascuno realizzati da Piero Badaloni, con la collaborazione di Fausta Slanzi, in onda in queste settimane su Rai Storia. L’obiettivo è di raccontare le Dolomiti per la prima volta nella loro globalità, così come le ha lette l’Unesco quando, nel 2009, le ha definite un patrimonio dell’umanità per il loro grande valore geomorfologico e per la straordinaria bellezza del paesaggio. Un’operazione culturale realizzata grazie alla Fondazione Dolomiti Unesco e agli enti che hanno finanziato il progetto, dalla provincia di Bolzano a quella di Trento, dalla regione Veneto a quella del Friuli Venezia Giulia.



La telecamera di Badaloni, con il microfono sempre aperto lungo gli ottomila chilometri percorsi in 60 giorni, ha attraversato tutti i nove gruppi protetti dall’Unesco, da quelli trentini delle Pale di San Martino e del Brenta, con il suo celebre campanile, a quelli altoatesini delle Odle e dello Sciliar, dalle Dolomiti bellunesi fino alle Dolomiti friulane, con il loro campanile altrettanto celebre, quello di Val Montanaja. Ma le sei puntate del documentario non sono state suddivise in base ai confini amministrativi di questi gruppi, bensì per temi, seguendo i criteri utilizzati dall’Unesco per definire queste montagne patrimonio dell’umanità.



Questi i titoli delle sei puntate:

1. La nascita dell’arcipelago

2. Dalla scoperta alla conquista

3. Il fascino del sublime

4. L’ambiente naturale e la sua tutela

5. Gli abitanti dell’arcipelago

6. Dal passato al futuro



La prima delle sei tappe è partita dal Bletterbach, un canyon profondo 400 metri, dove un giovane paleontologo ha raccontato come nacquero le Dolomiti, 250 milioni di anni fa, mostrando i vari strati succedutisi nel tempo. E un ricercatore dell’università di Ferrara ha mostrato i resti di quello che forse è l’uomo preistorico più antico ritrovato finora, vissuto fra quelle montagne 14mila anni fa.



A raccontare la storia della conquista delle vette dolomitiche, dall’800 ad oggi, nella seconda puntata, sono stati illustri alpinisti come il “ragno” Cesare Maestri, il precursore dei free clymbers, Maurizio Zanolla, detto Manolo, l’”himalayana” Nives Meroi, la guida gardenese Adam Holzknecht e il “trasgressivo” Mauro Corona.



Non bisogna dimenticare poi che le Dolomiti sono state e continuano ad essere una straordinaria fonte di ispirazione per gli artisti, a cominciare da Tiziano, che nacque a Pieve di Cadore e dipinse per primo queste montagne. “Il fascino del sublime”: è stato questo il tema della terza puntata andata in onda sabato scorso.



Oltre ai pittori, diversi scultori hanno lasciato il segno della loro arte sul legno dei boschi dolomitici. Il più famoso è Andrea Brustolon: lo chiamavano il Michelangelo del legno. Molte sue opere, scolpite fra il ‘600 e il ‘700, sono sparse nelle chiese delle valli bellunesi e non solo. A raccogliere la sua eredità sono oggi diversi giovani artisti nelle valle ladine, a partire dalla val Gardena.



Ma Badaloni ha ricordato come anche tanti famosi scrittori furono rapiti dalla “sublime bellezza” di queste cime: Dino Buzzati amava rifugiarsi nella villa di famiglia, alle falde delle Dolomiti bellunesi, per creare i suoi romanzi. Hemingway era ospite fisso a Cortina, come Goffredo Parise. Agatha Christie ambientò alcuni suoi romanzi nei boschi intorno al lago di Carezza.



E poi c’è la musica nata da queste cime, a partire dai canti montanari raccolti dai fratelli Pedrotti, che hanno creato nel 1927 quello che è considerato il coro più famoso delle Dolomiti, il coro della Sat, fino alla musica pop delle “Ganes” tre ragazze della val Badia che cantano in ladino e sono diventate delle star internazionali.



La quarta puntata, in onda il 4 ottobre alle 19.30 su Rai Storia (canale 54), è dedicata al paesaggio che circonda le cime dolomitiche, alla flora e alla fauna che lo rendono unico. Vedremo come si cercano di tutelare le specie a rischio di estinzione, il prezioso ruolo svolto dai parchi naturali nel mantenimento dell’ecosistema e quello meno noto ma altrettanto prezioso delle Regole e dei masi chiusi, istituti nati nel medioevo.



La quinta puntata, che andrà in onda la settimana successiva, è dedicata agli abitanti delle Dolomiti, ai loro costumi, alle loro tradizioni conservate gelosamente attraverso i secoli, alle leggende che accompagnano la loro vita.



Ma a fare onore a queste montagne sono anche sportivi come Armin Zoeggler, il grande campione dello slittino, Kristian Ghedina, il re della discesa libera, Gabriella Paruzzi, la campionessa dello sci da fondo, Tone Valeruz, il fuoriclasse dello sci estremo. Li incontreremo nella puntata finale, la sesta, in onda sabato 18 ottobre, dedicata alla nascita del turismo e alla sua progressiva evoluzione, con i rischi da evitare di una eccessiva espansione ai danni dell’ecosistema.
Ultimo aggiornamento: 21:21

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