Funerale e camera ardente per cani e gatti in un'ex cappella: l'ultima frontiera dell'amore per gli animali domestici

Giovanni Paolo II disse che gli animali hanno "un soffio divino e li ritroveremo in paradiso". Cosa insegna la Chiesa cattolica nel Catechismo

Venerdì 24 Novembre 2023 di Franca Giansoldati
La camera ardente di un cane morto

Anche se cani e gatti possiedono un «soffio divino e un giorno li ritroveremo nel Mistero di Cristo» come diceva san Giovanni Paolo II, al momento non è possibile fare loro alcun funerale in chiesa anche se durante la loro esistenza gli animali domestici hanno regalato amore al proprio padrone, a volte quasi più che un parente. La domanda sempre più frequente sul perchè di questo divieto ha portato a realizzare in Germania, all'interno di una piccola ex chiesa metodista, situata ad Albstadt, nel Baden Wuttermberg, l'unico luogo europeo finora abilitato ad ospitare cerimonie di addio ai cari animali defunti.

L'idea è arrivata ad una donna, Ellen Weinmann, che da anni gestisce una piccola azienda di pompe funebri ed è stata spesso travolta da moltissime richieste. L'apertura della "cappella" è prevista per il 2 dicembre e ci sono già più di 500 prenotazioni.

Papa Francesco: «Attenti a non confondere bambini e cagnolini, una deriva che in Europa ci dice qualcosa di brutto»

IL TREND

Secondo l'Associazione federale tedesca degli impresari funebri di animali domestici, il primo forno crematorio per animali domestici è stato aperto a Monaco nel lontano 1997. Oggi ce ne sono circa 25 in tutto il paese e il numero di imprese di pompe funebri per animali domestici è cresciuto parallelamente. Il mercato va fortissimo. Non si tratta solo di amare gli animali: per molte persone, gli animali domestici sono diventati partner sociali a tutti gli effetti, di cui non vogliono semplicemente disfarsi dopo la loro morte, e di conseguenza vogliono seppellire in modo adeguato per gestire un autentico lutto. E' per questo che Ellen Weinmann ha acquistato la chiesa dismessa che ospitava la congregazione protestante metodista e l'ha trasformata nella prima cappella per funerali di cagnolini e gattini.

CATTOLICI

Mentre Papa Francesco da tempo mette in guardia i cattolici dal non sostituire cani e gatti con dei figli – l'ultimo avvertimento in questo senso è avvenuto la scorsa settimana durante l'udienza ad un gruppo di pediatri – in Germania e nel resto dell'Europa il dibattito sul ruolo effettivo degli animali domestici nella vita delle persone non può non coinvolgere anche le Chiese. Perchè ignorare il ruolo degli animali a noi cari? Dalle statistiche fatte in Germania ci sono circa 34,4 milioni di animali domestici nelle famiglie, quasi la metà gatti, seguiti dai cani. Circa 1,5 milioni di bestiole ogni anno muoiono e in genere vengono sepolti su una proprietà privata, in giardino. Il mercato funerario degli animali è ormai una realtà ed è difficile da ignorare, così come il trend sociale.

«Il cane è mio, non ho chiesto al Papa di benedirlo: ora vi racconto la verità». La storia della docente marchigiana Simona Rosati

PARERI

Il sacerdote cattolico e zoologo don Rainer Hagencord, che dirige l'Istituto di Zoologia Teologica di Muenster, secondo la agenzia di stampa KNA, crede che gli animali abbiano un ruolo oggettibamente speciale al punto da non dover essere semplicemente smaltiti dopo la morte, liquidati come se fossero cose inutili, senza dare un senso a questo passaggio di lutto. Naturalmente la Chiesa cattolica (ma pure quella protestante e quella ortodossa) vieta categoricamente di offrire sepolture religiose agli animali. La loro scomparsa non giustifica cerimonie cristiane perché hanno lo scopo di concentrarsi sulla personalità dell'essere umano, la sua anima, e gli animali non sono persone in quanto «non possono agire e decidere in modo autodeterminato e libero».

Papa Francesco sgrida una donna che gli aveva chiesto di benedire il cane: «Ci sono tanti bambini che hanno fame...»

FRANCESCO

Agli Stati generali della natalità, alcuni mesi fa, il Papa sul palco con la premier Giorgia Meloni, ha raccontato di aver sgridato una signora che gli chiedeva di benedire il "suo bambino" e aprendo la borsa aveva mostrato un cagnolino. Le polemiche sono subito fioccate, esattamente come era già avvenuto nel 2016 quando il Papa, durante un'udienza aveva detto: «La pietà non va confusa neppure con la compassione che proviamo per gli animali che vivono con noi; accade, infatti, che a volte si provi questo sentimento verso gli animali, e si rimanga indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli. Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino, la vicina che ha bisogno… Così non va».  Francesco spesso ha espresso contrarietà alle persone che trattano gli animali domestici come bambini. Cosa che ha fatto infuriare gli animalisti che hanno accusato Bergoglio di non capire cosa sia l'amore di una bestiola. Tuttavia le parole di papa Francesco sono totalmente in linea con gli insegnamenti della Chiesa. Cosa dice il Catechismo in merito? 

«Se fate figli vi regalo un cane», la bizzarra proposta elettorale del candidato alle presidenziali a Taiwan

MAGISTERO

Nel Catechismo ci sono tre articoli, dal numero 2416 al 2418. «Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d'Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali». 

2417. «Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali, se rimangono entro limiti ragionevoli, sono pratiche moralmente accettabili, perché contribuiscono a curare o salvare vite umane». 

2418. «È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. E pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone». 


San Francesco non era vegano (anzi suggeriva di mangiare tutto): i francescani smontano il cliché

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci