Grazie al sostegno dei concittadini resiste l’unica libreria della città

Mercoledì 29 Marzo 2017 di Maria Elena Mancuso
Paola Bordignon, la giovane libraia della Piccola libreria Andersen

MAROSTICA - Qualche mese fa l’annuncio su Facebook dell’imminente chiusura dell’unica libreria in città, aveva scatenato il malcontento dei marosticensi. Dopo quattro anni di lavoro e sacrifici, infatti, per Paola Bordignon, la giovane libraia della Piccola libreria Andersen, sembrava giunto il momento di chiudere bottega. Ma messe da parte le chiacchiere della piazza virtuale, è stata proprio la mobilitazione dei cittadini a far sì che il destino della libreria cambiasse.

«Voglio ringraziare di cuore tutti quelli che in questi mesi mi hanno aiutato, sostenuto e spronato» dice Paola, sorridente e commossa, durante la festicciola con la quale, lo scorso weekend, ha ufficialmente inaugurato la nuova sede del suo piccolo regno di pagine e parole.

«Dopo la scorsa estate ero ormai rassegnata all’idea di chiudere. Impossibile far quadrare i conti e andare avanti in quella situazione. A malincuore avevo quindi annunciato la chiusura da lì a qualche mese. Da quel momento, però, le cose hanno preso una piega del tutto inaspettata. Messaggi, lettere e bigliettini, parole d’incoraggiamento hanno cominciato a piovermi addosso da tutte le parti. Dai clienti più affezionati che passavano in negozio a “minacciarmi” perché non chiudessi, a perfetti sconosciuti che lasciavano messaggi su Facebook esortandomi a non mollare».
 

 


Parole importanti per Paola, che però da sole non sarebbero bastate di certo a cambiare la situazione.
«Un’attività ha di per sé dei costi molto alti. La crisi di questi anni, poi, sommata al moltiplicarsi dei centri commerciali e alla crescita dello shopping online, ha messo sempre più in difficoltà i piccoli negozianti. Basta passeggiare per il centro storico di una qualunque città, per rendersene conto. Per notare le decine di serrande abbassate. Temevo di finire anch’io così, ma per fortuna mi sbagliavo. Perché, oltre alle parole di conforto, grazie ad un gruppo di clienti, ho cominciato a ricevere anche delle proposte concrete.  Proposte come quella del proprietario della nuova sede, un locale poco fuori dalle mura, ma comunque in una zona di passaggio. Più economico, quindi, e con una metratura molto più ampia. Uno spazio che mi permetterà di gestire meglio le spese e di organizzare molti più eventi e laboratori. Devo ammettere che inizialmente la cosa mi ha spaventato un po’. Così, passato Natale, mi sono presa una settimana per valutare e decidere. La verità è che il mio non è solo un lavoro, quella per i libri è innanzitutto una passione. Dopo la scuola ho cominciato a lavorare nella biblioteca del mio paese, Rosà. Sono rimasta lì per sei anni, poi per altri tre, prima di aprire la mia attività, ho lavorato come commessa in un'altra libreria. Dal 2012 quindi, la Piccola libreria Andersen non è solo il mio lavoro. È la mia quotidianità, la mia preoccupazione e la mia fonte di soddisfazione più grande. E non credo che potrei mai fare altro».

Il sostegno e l’entusiasmo che i marosticensi hanno dimostrato a Paola sono stati un’insperata e gradita sorpresa per la giovane libraia.
Un conforto virtuale partito dalle pagine di un social network e trasformatosi in aiuto concreto. Una dimostrazione d’affetto che nel giorno dell’inaugurazione ha trasformato la Piccola libreria in un vero e proprio salotto di casa, come nei desideri della sua proprietaria. Mobili, poltrone e tappeti vintage recuperati o donati dagli amici, pareti piene di libri, un piccolo buffet, tante chiacchiere e sorrisi. C’è chi passa a curiosare, chi a comprare un libro, chi è venuto da lontano con un piccolo dono. Un via vai di gente durato fino a sera e che fa bene sperare per il futuro di Paola e di questa sua nuova piccola, grande avventura.

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