Sparò ai ladri, il parroco vieta
bandiere al funerale pagato
dal benzinaio Stacchio

Sabato 21 Novembre 2015
Striscione Ciao Ermes e fiori all'ingresso della casa di Ermes Mattielli
17

ARSIERO - No a bandiere e striscioni è quanto chiede don Roberto Xausa, parroco di Arsiero, per le esequie di Ermes Mattielli, il rigattiere che sparò ai ladri, di domani 9 novembre, alle 14.30, nella chiesa di San Michele Arcangelo. Tutto ciò per rispettare il profondo significato funebre della cerimonia religiosa. Un invito fatto proprio dalla Lega nord, sarà presente in chiesa con esponenti di rilievo regionale, con il segretario provinciale Antonio Mondardo a confermare che i militanti si presenteranno con mazzi e corone di fiori, senza simboli di partito per non prestare il fianco a strumentalizzazioni politiche. Il funerale di domani sarà pagato dal benzinaio di Nanto Stacchio, con i 2 mila euro raccolti attraverso il comitato “Io sto con Stacchio”.

Sono attese centinaia di persone, anche sindaci dell’Alto Vicentino. Giordano Rossi, sindaco di Velo d’Astico, che nel pomeriggio di giovedì 5 novembre ha annunciato per primo su Facebook la repentina scomparsa di Ermes Mattielli ha un tenero ricordo dell’ex rigattiere e amico. “Lo conoscevo dalla prima infanzia. Ermes è sempre stato semplice, riservato e dignitoso nella sua situazione economica non facile. L'ultima volta che l'ho visto, alla fine di ottobre, mi aveva detto che avrebbe fatto volentieri a meno di tutta la risonanza mediatica che stava subendo. Nell’occasione l’ho visto stanco dentro, pur convinto di essere nel giusto e deciso di andare senza tentennamenti fino alla fine della sua vicenda giudiziaria". Anche il comitato “Noi siamo Ermes Mattielli”, sorto all’indomani della condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere e a un risarcimento di 135 mila nei confronti dei nomadi Blu Helt e Cris Caris, non esporrà striscioni e ieri 7 novembre con un gruppo di iscritti ha depositato dei mazzi di fiori all’esterno della casa di Ermes Mattielli.

Il leader del comitato Alex Cioni che ha accompagnato in Italia Mattielli per partecipare a più programmi televisivi ha scritto su Facebook un particolare post. “Ciao Ermes.

Ti giunga il nostro commiato e il nostro ringraziamento per avere combattuto come un leone su una vicenda che ti ha visto vittima, prima di quanti hanno violato la tua casa e il tuo lavoro e poi di uno Stato che nel tutelare i delinquenti ti ha lasciato da solo. Porteremo stretto nel nostro cuore il tuo sorriso genuino e sincero, lo porteremo come insegnamento morale assieme a quella dignità di uomo che hai mostrato d'avere”.

E Cioni racconta un episodio dell’ultima trasmissione televisiva a cui ha partecipato, mercoledì 28 ottobre a Rete Veneta. “Ermes è stato intervistato assieme a Stacchio e Zancan dal quale ha ricevuto come dono una busta con una somma di denaro. Ebbene una volta che l’ho accompagnato a casa ha aperto la busta per dividere con me il denaro in essa contenuto come ringraziamento della mia disponibilità ad aiutarlo. Chiaramente ho rifiutato. Ermes disperatamente povero voleva con generosità dividere con me quello che aveva appena ricevuto. Aveva un cuore grande, generoso”. Sul fronte eredità di Ermes Mattielli pare che l’erede diretto, il cugino di primo grado Luigino Mattielli che abita in via Scalini sia deciso a rinunciare, perché i cinque immobili e il deposito di proprietà di Ermes Mattielli sono di scarso valore e non coprirebbero il risarcimento di 135 mila euro destinato ai due ladri rimasti feriti.

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 19:31
Potrebbe interessarti anche