ARCUGNANO - Si chiamano macrofite, ma sono conosciute come alghe. Al lago di Fimon, ai piedi dei Colli Berici, ce ne sono tante. Troppe. A rischio l'ecosistema dello specchio d'acqua molto amato dai vicentini.
Finora gli interventi per eliminare la vegetazione hanno risolto il problema solo parzialmente. Lo dimostra lo strato verde che, l'estate scorsa, a più riprese ha coperto l'acqua, con danni sia alla fauna che all'attività sportiva.
Ma da qualche giorno sono al lavoro dei veri e propri prototipi. Si tratta di escavatori dotati di cingoli e pale in gomma in grado di rimuovere più efficacemente le erbacce. Sarà la volta buona? Lo sperano sia Regione e Provincia, rispettivamente proprietaria ed ente gestore del luogo, che comune di Arcugnano e Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta,
responsabili della bonifica.
L'obiettivo dell'operazione è rimuovere l'eccesso di alghe per consentire la prosecuzione delle attività di pesca e quelle di formazione organizzate dalla Lega navale italiana. «Il lavoro ci permette di pianificare azioni che agiscano in modo incisivo sulle problematiche del lago di Fimon - commenta il consigliere provinciale delegato Matteo Macilotti - Tutto questo grazie ai mezzi in uso che sono stati modificati per la pulizia del lago».
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