SANTORSO – È asfissia la causa del decesso di Eugenio Carpenedo, 63 anni di Schio, morto per asfissia attorno alle 4 di venerdì 24 marzo nella sua stanza del reparto di psichiatria dell’ospedale Alto Vicentino, ma non è certa la causa del rogo che ha riempito di fumo la camera e annerito pareti e soffitto. Come riporta il Giornale di Vicenza lunedì 27 marzo il medico legale Vito Cirielli, incaricato dalla procura di Vicenza, ha eseguito l’autopsia sulla salma, assieme alla collega Alessandra De Salvia incaricata dai parenti di Eugenio Carpenedo. L’esame medico ha rilevato la morte per asfissia del degente.
Il pubblico ministero Serena Chimichi ha seguito l’autopsia e visitato in ospedale il reparto di psichiatria, in particolare la stanza dove ha trovato la morte Eugenio Carpenedo. Il pm ha incaricato degli esperti dei vigili del fuoco per fare chiarezza sulla causa del rogo: non sono stati trovati segni di innesco o di sostanze acceleranti e le fiamme hanno divorato soltanto il materasso in uso al degente, accanito fumatore, che contro le regole potrebbe essersi accesso una sigaretta a letto, per addormentarsi. Le immagini delle telecamere interne sono al vaglio del pm, potrebbero fornire l’attesa risposta. Come atto dovuto la procura ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo gli infermieri Luciano Tizian e Lorena Villanova e l’operatrice Maria Francesca Villanova che erano di turno lavorativo quando è morto Eugenio Carpenedo, trovato dai soccorritori non a letto, ma steso sul pavimento, forse si era alzato per uscire dalla stanza invasa dal fumo, con la porta chiusa ma non a chiave.
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