VICENZA - «Un break con vista sull'ecomostro. What else?». Un caffè, una partita a scacchi e, sotto, il cantiere di Borgo Berga. Dalla gru che si erge per decine di metri sull'ex Cotorossi gli attivisti di “Vicenza si solleva” fanno colazione e giocano, mentre giù, nel presidio allestito in via Leoni, si beve l'aperitivo e si scatta qualche foto. A ventiquattr'ore dal blitz, prosegue l'occupazione dell'area delle polemiche. Occupazione che durerà fino al 23 marzo, giorno dell'udienza del tribunale del riesame sul destino del complesso, costruito, sentenzia il comitato, «senza rispetto di regole ambientali, urbanistiche ed economiche». Non è escluso il sequestro dei lotti, chiesto dalla procura ma respinto dal gip.
ll 22 marzo, alle 20.30, partirà invece una fiaccolata per «denunciare il grande abuso». «Difenderemo la città dalle speculazioni dei poteri forti», tuonano gli attivisti, i quali annunciano una nuova mobilitazione, questa volta per la prossima settimana. Dal 28 al 30 marzo, infatti, in città arriveranno i commissari Unesco, chiamati a valutare l'impatto sul patrimonio artistico di grandi opere come la base Usa “Del Din”, l'Alta velocità e, appunto, l'insediamento di Borgo Berga. Sul caso, il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci è chiaro: «Sono convinto che ci siano ampi margini per evidenziare gli interventi destinati a migliorare l'impatto dei progetti oggetto di verifica».
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