Ancora un'accusa a Facebook. L'azienda di Mark Zuckerberg è tornata al centro di un dibattito sullo stress a cui vengono sottoposti i moderatori di contenuti violenti.
«Nessuno può stare bene dopo aver visionato violenza esplicita dalle sette alle otto ore al giorno», ha raccontato in una conferenza dopo l'udienza la collaboratrice. Facebook non ci sta e ha replicato attraverso un suo portavoce: «Tutti coloro che esaminano i contenuti per Facebook seguono un programma di formazione approfondito sui nostri standard comunitari e hanno accesso al supporto psicologico per veder garantito il loro benessere», le parole riportate da Engadget.
La strada che Facebook sembra voler seguire è quella dello sfruttamento dell'intelligenza artificiale, che permetterebbe ai moderatori di risparmiare lavoro e stress, guadagnandone di salute. Già lo scorso anno Zuckerberg era stato costretto a risarcire con 52 milioni di dollari dei moderatori con una forma di disturbo post traumatico da stress.