Facebook, l'accusa di una moderatrice: «La nostra salute mentale non tutelata a sufficienza»

Mercoledì 19 Maggio 2021
Facebook, l'accusa di una moderatrice: «La nostra salute mentale non tutelata a sufficienza»

Ancora un'accusa a Facebook. L'azienda di Mark Zuckerberg è tornata al centro di un dibattito sullo stress a cui vengono sottoposti i moderatori di contenuti violenti.

A portare la sua tesimonianza alla commissione parlamentare irlandese è stata una collaboratrice di Menlo Park, secondo la quale i moderatori verrebbero affidati a dei "wellness coach" e non a veri e propri psicologi, di cui invece avrebbero bisogno visti i contenuti di cui si occupano. Tanto da consigliare "pittura o karaoke" a chi invece è costretto a lavorare su post e video inquietanti e violenti. 

«Nessuno può stare bene dopo aver visionato violenza esplicita dalle sette alle otto ore al giorno», ha raccontato in una conferenza dopo l'udienza la collaboratrice. Facebook non ci sta e ha replicato attraverso un suo portavoce: «Tutti coloro che esaminano i contenuti per Facebook seguono un programma di formazione approfondito sui nostri standard comunitari e hanno accesso al supporto psicologico per veder garantito il loro benessere», le parole riportate da Engadget.

La strada che Facebook sembra voler seguire è quella dello sfruttamento dell'intelligenza artificiale, che permetterebbe ai moderatori di risparmiare lavoro e stress, guadagnandone di salute. Già lo scorso anno Zuckerberg era stato costretto a risarcire con 52 milioni di dollari dei moderatori con una forma di disturbo post traumatico da stress. 

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci