Rugby: Petrarca-Rovigo derby natalizio fra novità e polemiche. «Meglio un'altra data, ma può essere un'opportunità. Se si giocava al Plebiscito 2.000 spettatori»

Mercoledì 20 Dicembre 2023 di Ivan Malfatto
Un'azione dell'ultimo derby FemiCz Rovigo-Petrarca Padova, giocato al Battaglini

La novità del derby natalizio Petrarca-FemiCz Rugby Rovigo si avvicina. Domenica alle 14 sfida al centro “Memo Geremia” di Padova, poche ore prima del cenone. Il direttore sportivo del Rovigo Polla Roux trova un lato positivo alla collocazione tanto criticata.
 

Data insolita per la gara più importante dell’anno.
«Con tutte le soste del torneo se ne poteva trovare un’altra.

Ma può essere anche una buona idea. Sento tanti dire che la vigilia di Natale sono liberi e verranno allo stadio. Al Plebiscito avremmo fatto 2.000 spettatori».

Campionato falsato dalle troppe soste?
«Anomalo. Con tutti questi “step and start” è difficile allenarsi per i giocatori e appassionarsi per i tifosi. Con il derby, ad esempio, ora vedo entusiasmo intorno alla squadra e intensità in allenamento prima mai visti.
 

L’idea di Supercoppa Rovigo-Petrarca lanciata a settembre dai club per rispondere alle soste che fine ha fatto?
«Non ne ho più sentito parlare in società. A gennaio e febbraio giochiamo 3 gare in 2 mesi, lo spazio c’è. Anche più avanti col caldo».

Intanto che derby sarà questo?
«La partita più importante della stagione e la prima rivincita scudetto. Il Petrarca vorrà vincerlo a tutti i costi dopo tre sconfitte l’anno scorso in regular season, in finale e a settembre in amichevole».

L’amichevole dei 62 squalificati, poi ridotti a 10. Ripercussioni?
«Nessuna. È la Fir che ha deciso di dare le squalifiche...e poi toglierle. Fra di noi non ci sono problemi. Non c’è stata neanche la rissa, solo qualche spintone».

Rovigo è ancora un cantiere aperto, come l’ha definito dopo la vittoria a Colorno?
«Sì, ma abbiamo superato i limiti. È ora di chiuderlo. Dobbiamo trovare il nostro gioco. Essere più efficaci e precisi. Avere pazienza e giocare più fasi quando abbiamo la palla, non perderla per errori o precipitazione. Sono arrivati giocatori di qualità, devono dimostrarle. Il derby è la partita giusta per chiudere il cantiere».

Cosa non funziona nel Rovigo?
«La continuità e l’efficacia. Non le abbiamo ancora trovate con continuità. La difesa funziona, ma ha avuto dei passaggi a vuoto. La mischia idem. Quando quest’ultima inizierà a imporsi il nostro gioco verrà fuori. Però non bisogna guardare solo aspetti negativi».

Quelli positivi?
«Solo noi siamo andati a vincere a Colorno e Viadana. E col Valorugby siamo stati bravi a raddrizzare la gara».

I giocatori sono tutti disponibili?
«A parte Ferraro, mal di schiena, e gli infortunati di lungo corso. In settimana ha sostenuto il primo allenamento col gruppo anche Rafa Lertora, fermo da aprile. Sarà pronto a gennaio».

Si dice che Rovigo e il campionato non producono nulla per l’Italia del rugby?
«Non è vero. Da Re, Montemauri, Nicotera, Ruggeri, Stavile sono passati da qui. E ora abbiamo giovani di interesse come Bini, Uncini, Elettri, Moscardi, Vaccari».
 

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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