Una lezione, da quel Pep Guardiola che stima così tanto, che Maurizio Sarri forse non dimenticherà mai.
Nella ripresa ancora Aguero, su rigore (per lui hat trick con relativo pallone portato a casa), e Sterling hanno dato al risultato sembianze più da Wimbledon che da Premier League. È stata un'umiliazione totale, una disfatta che il Chelsea non subiva da 28 anni, da quando perse 7-0 contro il Nottingham Forest ma quelli erano altri tempi. Adesso è l'era di Roman Abramovich e di Marina Granovskaia, coppia patronale e dirigenziale venuta dalla Russia che non tollererà altre brutte figure. Sarri, divenuto oggi su media e social targati Gb il profeta del 'sorry ball', non ha alibi, per togliergli l'ultimo è stato accontentato a gennaio con l'acquisto di Higuain e la sua esperienza londinese potrebbe avere vita breve, anche se adesso c'è una sfida di Europa League in programma giovedì e quindi non c'è il tempo di cambiare. Ma l'addio a fine stagione se mancherà la zona Champions è già certo: il tecnico umiliato oggi da Guardiola si dia quindi una regolata, e cerchi di evitare altri Ko così pesanti.
SARRI SPIEGA
«In settimana la sensazione era buona, ma il gol preso dopo tre minuti ci ha messo in difficoltà. Poi certo abbiamo fatto una serie di errori contro gli avversari sbagliati». Maurizio Sarri non nasconde l'amarezza per la debacle del suo Chelsea col City: il Manchester di Pep Guardiola ha sconfitto i Blues 6-0, un risultato negativo storico per la squadra londinese. «Loro sono straordinari, fanno un gioco di livello altissimo - ha detto l'ex tecnico del Napoli ai microfoni di Sky -. Noi dovevamo solo rimanere dentro al match, così si poteva dargli un andamento diverso. Invece c'è stato il black out e siamo andati in totale confusione«. Quanto ai timori che un ko del genere possa avere sul futuro di Sarri sulla panchina del Chelsea, il toscano non si sbilancia. »Se chiama il presidente Abramovich sono contento visto che non chiama mai... Non so cosa aspettarmi«. E del match, oltre al punteggio tennistico, non è passato inosservato il mancato saluto di Sarri a Guardiola al fischio finale. »Non mi ha visto, capisco la situazione, ho un bellissimo rapporto con lui« chiarisce lo spagnolo a cui fa eco Sarri: «Non l'ho visto e sono uscito, non c'è niente da spiegare».
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