Il passo indietro di Roberto Mancini spiazza il calcio italiano e spalanca scenari fino a qualche giorno fa difficilmente ipotizzabili per la successione in azzurro.
La carriera
Mancini raccoglie l’eredità di Ventura e Tavecchio (dopo la parentesi Di Biagio) proprio dopo il fallimento per la mancata qualificazione nel 2018. Sperimenta e lancia la nuova generazione azzurra, puntando su un ricambio generazionale necessario per provare a rilanciare il movimento, dopo il tonfo della mancata partecipazione alla Coppa del Mondo 2018. Debutta in panchina il 28 maggio 2018 battendo in amichevole l'Arabia Saudita 2-1, e nella prima edizione di Nations League evita la retrocessione ma non riesce a qualificarsi alle fasi finali.
Contro la Finlandia Kean diventa il secondo marcatore più giovane nella storia dell’Italia maggiore dopo Nicolé mentre il Mancio strappa a Vittorio Pozzo il record di risultati utili consecutivi: ben 40. Nel 2021 rinnova per altri 4 anni in panchina, e l’11 luglio fa esplodere di gioia l’Italia con la vittoria degli Europei contro l’Inghilterra. Battendo il Belgio nella finale per il terzo posto di Nations League Mancini diventa il commissario tecnico più veloce della storia azzurra a raggiungere il traguardo delle 30 vittorie con la nazionale maggiore, in tutte le competizioni, dopo appena 44 partite. Il momento più difficile fuori dal campo per Mancini è l’ultimo saluto all’amico di una vita Gianluca Vialli, capo delegazione azzurro, mentre in panchina dopo l’addio di Evani, il Ct lo scorso 4 agosto 2023 diventa coordinatore delle nazionali Under-20 e Under-21 fino alle dimissioni nella giornata di oggi, confermate dalla Federazione alle 14 mentre a settembre gli azzurri affronteranno due partite di qualificazione agli Europei conto Macedonia e Ucraina.
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