Adriano Panatta: «Pietrangeli? Non l'ho mai tradito. A 90 anni pensa ancora di essere il più bello e il più forte»

L'ex tennista replica alle accuse: "Spero campi altri 90 anni però ha scocciato con questo modo di porsi. Il suo, più che affetto, sembra rancore"

Domenica 3 Settembre 2023
Adriano Panatta: «Pietrangeli? Non l'ho mai tradito. A 90 anni pensa ancora di essere il più bello e il più forte»

«Quando diventi molto anziano, perdi la memoria...». Risponde così Adriano Panatta al Corriere della Sera a Nicola Pietrangeli che lo aveva accusato di averlo tradito. «La verità è stata raccontata nella docu-serie Una Squadra di Procacci, che Nicola svilisce.

Ma lui svilisce tutto e tutti, è una vita che lo fa».

Le donne

Adriano non si ferma e risponde ad ogni accusa ricevuta. «Dice che ho le gambette come Berrettini, vabbé. Avendo avuto 1400 donne sarà stanco però ha ancora la voglia di far sapere a tutti che è stato il più forte e il più bello. È arrivato il momento di dire a Nicola, con simpatia e senza giri di parole, che ha rotto i coglioni».

Ma l'affetto non manca, non verrà mai a mancare: «Spero campi altri 90 anni però ha scocciato con questo modo di porsi. Il suo, più che affetto, sembra rancore. Non è mai stato tenero né con me né con i miei compagni di Davis: a me questo non piace. Io non ho mai messo in piazza le mie storie e i miei successi, parlo bene di tutti, soprattutto delle donne: è la mia legge».

Tra le tante risposte dovute c'è anche quella dove Nicola Pietrangeli lo accusa di non averlo invitato alla festa per i suoi 'primi' 70 anni. «Ma non era una festa, era una cena! Io, mia moglie Anna, i miei figli riuniti a Forte dei Marmi. Non c’era neanche Paolo Bertolucci!».

Il rancore

Poi ancora: «Io un fratello e una sorella ce li ho. Mio fratello di tennis è Paolo: siamo cresciuti insieme. Ma Nicola l’ho frequentato da adulto. Anche la nostra rivalità è un film nella sua testa: sarà durata un anno, ne abbiamo 17 di differenza! Lo sconfissi agli Assoluti del ‘70, è finita lì. Poi l’ho ritrovato in Davis come capitano». E Adriano non l'ha mai tradito. Non ne aveva il potere. «Io non avevo il potere di esonerare nessuno, la verità è che Nicola c.t. dopo la Davis non lo voleva più nessuno, dal presidente Galgani ai giocatori. Era diventato insopportabile e indifendibile».

Per i suoi 90 anni, che Nicola Pietrangeli compirà il prossimo 11 settembre, gli farà gli auguri. «Io poi sono incapace di invidia e risentimento, di tennis parlo sono quando mi chiedono, della mia carriera non ho tenuto niente, né coppe né cimeli. Si rassegni, Nicola: siamo tutti destinati a scomparire».

E tra un polemica e l'altra c'è anche quella su chi è il miglior tennista italiano. Adriano Panatta si tira indietro: «La verità è che Jannik Sinner o qualcun altro dei ragazzi di oggi vincerà molto di più di me e Nicola messi insieme. Lui ne soffrirà, io invece sono contento: non vedo l’ora che Jannik salga al numero 4 del mondo, come me nel ‘76 dopo aver vinto Roma e Parigi, così la facciamo finita e non ne parliamo più!».

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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