Da Red Canzian a Panatta e al Mago Forest: vip in campo per Treviso capitale della cultura

Martedì 5 Marzo 2024 di Paolo Calia
ARTISTA Michele Foresta, in arte Mago Forest, sostiene la campagna per Treviso capitale della cultura 2026

TREVISO Il grande giorno è arrivato. Oggi alle 14, nella Sala Spadolini del Palazzo del Collegio Romano, la delegazione trevigiana illustrerà il dossier studiato per convincere la commissione incaricata di assegnare il titolo di Capitale della Cultura 2026. A guidare la comitiva il sindaco Mario Conte, a sostenere la candidatura anche una pattuglia di vip che hanno scelto Treviso come città in cui vivere. Uno dei momenti più importanti della relazione preparata negli ultimi mesi sarà la presentazione di un video con tutti i volti noti scesi in campo accanto al capoluogo della Marca. A spendersi per Treviso sono il Mago Forest, che ormai da 20 anni vive in centro storico; un’icona come Red Canzian e Adriano Panatta, che quando c’è da aiutare la città che l’ha di fatto adottato non si tira mai indietro.

Per conoscere il nome del vincitore bisognerà invece attendere fine mese.

GLI ARGOMENTI La delegazione avrà 30 minuti di tempo per esporre il dossier, poi seguiranno 25 minuti di domande da parte della commissione e altri 5 minuti di considerazioni finali. A parlare per primo sarà il sindaco, poi l’assessore alla Cultura Teresa De Gregorio e l’assessore regionale Cristiano Corazzari. Ogni intervento è stato calibrato e studiato. Finita la parentesi dedicata alle istituzioni, toccherà all’associazione per le Colline del Prosecco, alla Rete Festival, Unindustria. I relatori saranno Leopoldo Destro (presidente di Confindustria Veneto Est); Marina Montedoro (presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene); Giancarlo Marinelli (direttore artistico del programma culturale di Treviso); Fabrizio Panozzo (docente esperto di management e politiche culturali). E ognuno dovrà portare il proprio tassello. Oltre al video dei vip - che però arriveranno dopo gli appelli chiesti direttamente ai cittadini, dai commercianti agli artigiani, agli studenti che ogni giorno vivono la città per dare il senso di comunità – ci sarà anche un piccolo documentario per raccontare la storia della città ma vista dagli occhi dei bambini. Conte, a poche ore dal debutto, è molto carico: «Arriviamo a Roma molto determinati. Abbiamo la consapevolezza di avere dalla nostra parte un’intera comunità, i sindaci del territorio, la Regione. Comunque vada a finire questo sarà un punto di partenza per raccontare le nostre eccellenze».

IL CONTENUTO ll dossier di Treviso, dal titolo “I sensi della Cultura”, come spiegato al Ministero della Cultura in sede di presentazione della candidatura, si fonda, in connessione organica con le vicissitudini storiche, le intuizioni imprenditoriali e le condizioni ambientali della Marca gioiosa et amorosa, su un’attenzione ai molteplici sensi della cultura: il senso come significato, il senso come direzione, il senso come percezione. Sono presenti varie sezioni, tra cui quella dedicati agli eventi culturali pensati per Treviso. E Conte promette di svelare una “sorpresa” in grado di impressionare i commissari. Presenti con la delegazione, oltre al presidente del Consiglio Comunale Antonio Dotto e i tecnici comunali del settore Cultura, una rappresentanza del mondo associazionistico e del comitato promotore di Treviso Capitale Italiana della Cultura 2026: Giuliano Vantaggi, site manager dell'Associazione per il Patrimonio Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Giulia Casagrande per Camera di Commercio di Treviso Belluno Dolomiti e Fondazione Marca Treviso, i fratelli Sergio e Francesco Manfio del Gruppo Alcuni e Alberto Polita per la Rete dei Festival. «Il dossier - chiude il sindaco - è frutto del lavoro condiviso con tantissime realtà del territorio, che ci hanno sostenuto in questo percorso che unisce il “fare rete” al “vivere la cultura” nel suo significato più profondo».

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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