Michele Scarponi lo esalta: «Uno come Vincenzo meglio avercelo in squadra che contro». Mentre Mikel Landa, suo compagno di squadra fino a poco tempo fa e oggi avversario da temere, lo tratta con deferenza («è forte in salita, ed è forte in pianura, sarà difficile da battere»). Anche il colombiano Uran Uran, secondo dietro di lui nel 2013 non ha dubbi: «Se la giocano lui, Landa e Valverde». Lui, Vincenzo Nibali, un Tour, un Giro e una Vuelta nel palmares, prova a sfuggire al ruolo di favorito che il blasone gli impone ricordando i risultati poco soddisfacenti nelle gare che hanno preceduto il Giro. «Non sono contento di come è andata, mi sarei aspettato qualcosa in più - dice nella conferenza stampa della vigilia l'alfiere dell'Astana - ma so di aver lavorato tanto per arrivare bene a questo appuntamento. E ora penso di stare bene. E rispetto al 2013 (anno in cui vinse il Giro, ndr) ho un pò di esperienza in più per gestire la pressione». E non è nemmeno un problema di motivazioni per uno che, avendo vinto tanto, potrebbe vivere tutto più serenamente: «No, quelle ci sono sempre quando si corre una gara come il Giro d'Italia. Penso di essere pronto e sono curioso di vedere anch'io giorno per giorno come sto». La montagna ancora un volta farà selezione, ma 'lo Squalo dello Strettò non sottovaluta le altre prove: «Quelle sulle Dolomiti saranno di certo tappe importanti. Ma in una corsa di tre settimane ci sono sempre le sorprese e penso alla cronometro del Chianti, ma anche alla tappa di Arezzo con tante strade bianche. In ogni Giro c'è qualche trabocchetto. Ma l'ultima settimana sarà quella più difficile e decisiva per la classifica. Vincerà chi ci arriva meglio».
ntanto il calendario offre come prima tappa una crono che sembra tagliata su misura per lui: «Sì, può essere un punto a mio favore» ammette. Landa e Valverde gli avversari da battere: «Non faccio graduatorie, li metto tutti sullo stesso piano. Landa ha dimostrato l'anno scorso al Giro di andare forte in salita, e ha fatto bene recentemente al Giro del Trentino, Valverde ha l'esperienza dalla sua e poi è un highlander. Ma occhio alle sorprese, non mancano mai». Discorsi e previsioni della vigilia destinati a lasciare spazio alla corsa tra meno di due giorni quando, con la cronometro nel circuito cittadino di Apeldoorn, prenderà il via la 99/ma edizione del Giro d'Italia. «Sarà qualcosa di speciale - avverte il padrone di casa Tom Dumoulin, tra i più accreditati per la vittoria nella crono d'apertura - ci sarà un frastuono infernale al punto che non credo che sentirò le comunicazioni via radio».
Giro d'Italia, Nibali: «Carico come nel 2013 ma con più esperienza»
Mercoledì 4 Maggio 2016 di Redazione SportMa già domani, la cerimonia d'apertura alle 18, sarà un test per valutare l'indice di gradimento tra i tifosi olandesi. Olanda o Italia non fa differenza, la festa sta per cominciare.