Mestre. Superbonus, sei mesi rinchiusi nel cantiere ma poi l'impresa abbandona tutto

Mercoledì 3 Gennaio 2024, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 13:18

LA STORIA
Condominio "Casablanca", all'angolo tra via Roma e via Kolbe, vicino alla scuola Silvio Pellico e al campo da calcio di Altobello. Un complesso da 66 appartamenti con cinque attività commerciali che residenti e negozianti puntavano a riqualificare grazie al Superbonus, «ma noi - racconta una condomina - viviamo evidentemente in un condominio sfigato». Tutto inizia nell'autunno 2020, individuando subito un "general contractor", l'appaltatore generale che avrebbe dovuto portare a termine l'intervento, inizialmente per un valore stimato di 4 milioni di euro. Il Covid, come per tutti, ci si mette di mezzo e blocca l'operazione, ma quando in giro, in altri insediamenti, si cominciano a vedere lavori che partono e che vanno avanti celermente, gli abitanti iniziano a chiedere notizie all'amministratore. Tutto tace mentre passano i mesi, e i mesi diventano anni, fino a quando si scopre che il "general contractor" (la Iren) si è tirato indietro. Siamo già nel 2023 e, a questo punto, in giugno ne viene individuato un altro (la Tugnolo), con la spada di Damocle dei tempi per usufruire delle agevolazioni del 110% in scadenza a fine anno. «In luglio viene firmato il nuovo contratto e dal 7 agosto iniziano ad allestire il cantiere che ci blocca piazzale, garage e accessi» raccontano gli abitanti. «In realtà - intervengono dalla DF Consulting che amministra il condominio (e che ora ha presentato le dimissioni) - quella era solo una proposta di contratto che coinvolgeva anche progettista e impresa edile». Il preventivo di spesa schizza da 4 a 8 milioni di euro e i residenti versano la prima rata - sui 1.500 euro a testa - della quota da loro dovuta.

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