Il fermo
Sane, consapevole di quanto era accaduto e molto impaurito, ha inforcato la sua bicicletta e si è diretto al centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo di Battaglia Terme. Luogo da lui frequentato in passato. E si è chiuso in una stanza della struttura. All'arrivo degli inquirenti è apparso calmo e molto spaventato: si è fatto stringere le manette ai polsi senza opporre resistenza. Gli investigatori hanno sequestrato il coltello da cucina, ancora sporco di sangue, e lo zainetto con all'interno alcuni indumenti. Poi hanno anche posto sotto sequestro il telefono cellulare della vittima e quello del presunto assassino. I due smartphone saranno analizzati da un perito informatico nominato dalla Procura di Rovigo. È necessario appurare in quali rapporti fossero Anouar e Sane.