Omicidio Cecchettin. Giulia, 22 minuti di lotta con Filippo. Nastro adesivo sulla bocca per «impedirle di gridare»

Martedì 21 Novembre 2023, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 13:55

Le urla di Giulia: «Mi fai male, aiuto». Poi la lite

Nel provvedimento del giudice, in cui si ricostruisce quanto accaduto, si riferisce come un testimone abbia parlato di un litigio intorno alle 23.15 di quel sabato 11 novembre e di una voce femminile che urla «mi fai male» chiedendo ripetutamente aiuto. Una lite avvenuta nel parcheggio che si trova «a circa 150 metri» dall'abitazione delle vittima e dove i carabinieri hanno ritrovato «numerose tracce ematiche» e un «coltello da cucina», della lunghezza di 21 centimetri. In quel parcheggio Giulia è stata sequestrata (da qui l'accusa di sequestro di persona), bloccata e accoltellata, «è ragionevole ritenere» che «sia stata privata della libertà di movimento in auto dal Turetta» visto che è stata sentita gridare aiuto ed è quindi «assolutamente inverosimile» che abbia continuato il suo ultimo viaggio in macchina con Filippo. La 22enne «riappare nei fotogrammi registrati dal sistema di videosorveglianza di uno stabilimento nella zona industriale di Fossò», a pochi minuti di auto dal primo parcheggio. Le immagini mostrano la piccola sagoma che scappa dal suo aggressore «prima di essere raggiunta, scaraventata a terra e nuovamente aggredita» anche con calci. La disparita di forze in campo è evidente: Giulia è minuta viene raggiunta subito e spinta «con forza», cade violentemente a terra, vicino al marciapiede, «e dopo pochi istanti non dà segno di muoversi». Il 22enne prende il corpo, lo carica in auto e inizia la fuga fino alla zona di Piancavallo, in provincia di Pordenone, dove in un anfratto roccioso poco distante dalla strada Pian delle More, Turetta si disfa del corpo di Giulia. Sono da collocare in circa 22 minuti, tra le 23.18 e le 23.40 dell'11 novembre le due aggressioni che hanno portato alla morte di Giulia. Il primo episodio viene ricostruito dal racconto di un testimone, il secondo dalle telecamere di sorveglianza della zona.

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