L'8 marzo di Elena Cecchettin: «A mia sorella Giulia la libertà è stata tolta un po' alla volta. La società non ci vuole padrone delle nostre scelte»

Venerdì 8 Marzo 2024, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 23:17
L'8 marzo di Elena Cecchettin: «A mia sorella Giulia la libertà è stata tolta un po' alla volta. La società non ci vuole padrone delle nostre scelte»
di Lucia Russo
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VIGONOVO (VENEZIA) - Otto marzo, il messaggio per la Giornata internazionale delle donne scritto su Instagram da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, vittima di femminicidio per mano dell'ex Filippo Turetta: «La nostra società non tollera che le donne siano completamente libere, libere di scegliere da sole della loro vita e del loro corpo. Inoltre i diritti, purtroppo, non sono per sempre, bisogna continuamente reclamarli perché se non prestiamo attenzione, se non ce ne accorgiamo ci potrebbero essere tolti. E ci spettano, di natura. Ci spetta la libertà». Poi il pensiero a Giulia: «A mia sorella la libertà è stata tolta, non tutta in un colpo come viene spontaneo pensare. Ma un po' alla volta. Una mancanza di rispetto dopo l'altra, una violenza dopo l'altra, psicologica, e poi fisica - racconta riferendosi a Filippo - . E noi, nella nostra società, lasciamo che queste cose accadano perché sotto sotto continua a non piacere l'idea che una donna sia libera e quando un uomo è possessivo tutto sommato nessuno dice niente».

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