In calo i consumi di vino: «L'Italia faccia squadra»

Mercoledì 20 Marzo 2024, 08:47


LE CAUSE


Perché questa contrazione? «Me lo sto chiedendo anch'io - risponde Roberta Corrà -. C'è un rallentamento dei consumi mondiali che investe anche gli Usa, che è il primo paese estero per l'export italiano. Noi speriamo sia una situazione contingente, dovuta a molteplici fattori: la guerra in Ucraina, il successivo conflitto cui stiamo assistendo, l'innalzamento dei prezzi, le difficoltà di accesso al credito. Perché è chiaro che se il portafoglio delle famiglie si riduce, il primo effetto si ha sui consumi. Il problema è proprio la capacità di spesa delle famiglie». E la campagna salutista? Quanto possono incidere dichiarazioni come quelle dell'immunologa Antonella Viola secondo cui l'alcol nel vino è cancerogeno e non è vero che due bicchieri al giorno fanno bene? «Potrebbe essere una concausa. Teniamo presente che tutte le aziende promuovono il bere con moderazione, è l'abuso che va condannato. Il vino deve essere vissuto come un momento di convivialità, non il bere per il bere. E la qualità è fondamentale. E noi - aggiunge la presidente Corrà - possiamo dirlo con vanto: il vino italiano è una eccellenza, ogni vino si porta dietro la storia del proprio territorio». A detta del consorzio Italia del Vino, in futuro più che la crescita del volume inciderà il valore delle bottiglie. E cioè: benessere fisico e spirituale, sostenibilità ambientale ed etica, consumo "sociale" con il vino sempre più in competizione con altre bevande. «Ecco perché - dice Roberta Corrà - unire le forze mostrando al mondo un fronte comune e coeso è fondamentale per comunicare efficacemente l'eccellenza enoica italiana anche e soprattutto in ottica export. E poi continuare a investire in progetti di ricerca e sviluppo, concentrandoci sull'innovazione tecnologica e sulla digitalizzazione, in linea con gli obiettivi indicati dall'Unione Europea».

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